Firenze, 17 ottobre 2024 – In Toscana vivono in affitto quasi 200mila toscani, che pagano mediamente un canone mensile di 613 euro, più alto della media nazionale, che si ferma a 531 euro. L’affitto incide sul reddito dei toscani per oltre il 20%, con un picco di quasi il 29% a Firenze, dove, per un appartamento di 100 metri quadrati, si pagano di media 860 euro al mese. Una cifra così alta che, secondo uno studio della Uil servizio lavoro corsione e territorio e Uniat su dati dell’Agenzia delle entrate, il capoluogo toscano si attesta al sesto posto tra le città italiane con il prezzo degli affitti più alto.
L’identikit di chi vive in affitto
Il 56,7% dei locatari ha un reddito da lavoro dipendente; l’11% ha un reddito da pensione; il 10,9% ha un reddito autonomo e il 21,4% altri redditi. Il 24,5% dei locatari ha un’età fino ai 30 anni, il 44,4% ha un’età compresa tra i 31 e i 50 anni; il 22,9% ha un’età compresa tra i 51 e i 70 anni; l’8,1% oltre i 70 anni di età.
Fantappiè (Uil Toscana): “Mercato drogato dagli affitti turistici”
«I canoni degli affitti continuano a crescere, andando a consumare ulteriormente i salari di centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti e pensionati, anche a causa di un mercato evidentemente drogato dalla
presenza di tanti, troppi, affitti turistici a prezzi esorbitanti», sottolinea il segretario generale della Uil Toscana, Paolo Fantappiè.
«Negli ultimi anni, dal periodo post-pandemico in particolare, è stato perso il 16% del potere d’acquisto a causa di un’inflazione “da profitto” e della mancanza dei rinnovi contrattuali. Le famiglie, quindi, sono sempre più in difficoltà e la crescita dei canoni di affitto - sottolinea - non può che peggiorare la situazione a breve termine».
«A tal proposito - conclude Fantappiè - ricordiamo un’importante iniziativa dell’Opera del Duomo che, in controtendenza rispetto alla crescita degli affitti brevi in centro, ha deciso di togliere dal circuito turistico alcuni dei suoi appartamenti per destinarli all’affitto dei fiorentini. Le città devono tornare ai cittadini, a chi le vive ogni giorno e non solo per qualche ora, facendo prevalere la sostenibilità economica e sociale alla pura e semplice rendita. Riteniamo fondamentale che le istituzioni a tutti i livelli operino per aumentare le risorse del fondo per il sostegno agli affitti, rimettendo al centro dell’attenzione il tema della casa, anche con un piano di edilizia e residenza pubblica».