
Colf e badanti in calo in Toscana
Firenze, 30 giugno 2023 - I lavoratori domestici regolari in Toscana sono oltre 78mila, pari all'8,7% del totale nazionale. Il dato emerge dal report relativo al 2022 dell'osservatorio Inps elaborato da Nuova Collaborazione, l'associazione nazionale datori di lavoro domestico. La nostra regione si piazza così al quarto posto in Italia per numero di colf e badanti, dopo Lombardia, con 174.613 lavoratori nel 2022, pari al 19,5%, Lazio (13,8%), ed Emilia Romagna (8,8%). Il numero di lavoratori domestici è però in calo un po' ovunque: in Toscana, rispetto al 2021, scende del 5,3%. Una flessione considerata fisiologica dopo gli aumenti registrati nel biennio 2020-2021 legati ad una spontanea regolarizzazione dei rapporti di lavoro, per consentire ai collaboratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown, e all’entrata in vigore del decreto Rilancio che, da giugno 2020, ha regolamentato l’emersione agevolata di rapporti di lavoro irregolari che ha riguardato soprattutto lavoratori stranieri e in particolare extracomunitari.
L'identikit del lavoratore domestico
In Toscana su 78.139 lavoratori domestici, oltre 68mila sono donne, mentre la composizione per nazionalità evidenzia la prevalenza di lavoratori stranieri: lo scorso anno sono stati 56.041 contro 22.098 di nazionalità italiana. Se si guarda alla situazione a Firenze e provincia, degli oltre 25mila lavoratori domestici, quasi 13.500 badanti e oltre 12mila tra colf e baby sitter e simili. Anche qui, come nel resto della regione, la stragrande maggioranza si tratta di donne: 21.424 lavoratrici contro 4.098 uomini. Su 25mila lavoratori totali, oltre 7mila sono i lavoratori che provengono dall'Europa dell'Est. Secondi per numero sono gli italiani, più di 5mila, seguiti da lavoratori che arrivano dalle Filippine (circa 2.900) e dall'Asia Medio Orientale (quasi 2.700).
Appello a politica e istituzioni: “Necessari sgravi per assunzioni ed emersione del nero”
“La pubblicazione del report, a cura dell’osservatorio Inps sul lavoro domestico, è diventato un appuntamento annuale fondamentale. In questa occasione - ha dichiarato durante la presentazione dei dati Alfredo Savia, presidente Nuova Collaborazione - riusciamo ad analizzare, sotto diversi aspetti, il comparto del lavoro domestico che nonostante rappresenti un punto di riferimento nella vita e organizzazione delle famiglie, è purtroppo ancora poco conosciuto”. “Mi preme sottolineare – ha proseguito il presidente facendo appello a politica e istituzioni perché prestino maggiore attenzione al lavoro di cura - come i lavoratori domestici non rappresentino più soltanto una leva occupazionale, ma siano diventati centrali nell’organizzazione del lavoro di cura della casa e della famiglia. Come associazione ci stiamo rafforzando e adattando alle nuove necessità. La politica dal canto suo deve aiutare noi e le famiglie con provvedimenti duraturi nel tempo, soprattutto in materia fiscale, per agevolare l’assunzione dei collaboratori domestici, oltre a programmi che facciano emergere anche il lavoro irregolare”.