ANTONIO TROISE
Economia

Concessioni balneari, ecco la riforma: indennizzi e nuove gare dal 2027

Approvato il decreto del governo: chi subentra rimborserà i vecchi titolari delle imprese. Plauso dell’Unione Europea

Varata la riforma sulle Concessioni balneari

Varata la riforma sulle Concessioni balneari

Roma, 4 settembre 2024 – Arriva la riforma delle concessioni balneari. Il decreto legge varato dal Consiglio dei ministri mette fine ad un lunghissimo contenzioso con Bruxelles che ha portato più volte l’Italia ad un passo dal deferimento alla Corte di giustizia europea.

Il punto fermo resta quello dell’avvio delle gare, dopo le infinite proroghe degli ultimi anni. Le attuali concessioni saranno valide fino al settembre del 2027 con l’obbligo, per le amministrazioni, di avviare le gare tre mesi prima, entro giugno, fissando la durata dei nuovi affidamenti da un minimo di 5 anni fino ad un massimo di 20 anni. Una durata necessaria, spiegano a Palazzo Chigi, per “garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati, l’assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare”.

La norma prevede anche un indennizzo per il concessionario uscente, a carico di quello subentrante, “pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni”.Tra i criteri di valutazione delle offerte, sarà considerato anche “l’essere stato titolare, nei cinque anni precedenti, di una concessione balneare quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare”. Una norma che, di fatto, accoglie buona parte delle proposte arrivate dalle associazioni di categoria dei balneari anche al netto della richiesta di una proroga più lunga delle gare per le concessioni, almeno fino al 2028.

Una richiesta che di fatto avrebbe aperto un nuovo braccio di ferro con Bruxelles dagli esiti imprevedibili. Non a caso, nella nota diffusa da Palazzo Chigi, si fa notare che la “decisione è il risultato anche del costruttivo e costante confronto con la Commissione europea. Con particolare riferimento alla procedura di infrazione sulle concessioni balneari, la collaborazione tra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione”.

Ma non basta. L’avvio della riforma delle concessione segna anche un ulteriore apertura del governo nei confronti dell’Europa perché, sempre nel decreto approvato, sono state introdotte una serie di disposizioni urgenti “per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano”. Il provvedimento – si legge nella nota di Palazzo Chigi – consentirà “di agevolare la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso Eu Pilot. In almeno sei casi, le norme introdotte sono in grado di condurre all’immediata archiviazione, nel rispetto dei tempi tecnici della Commissione europea; in altri 11 casi, le norme adottate dal governo costituiscono una premessa essenziale per giungere in tempi rapidi all’archiviazione”. Complessivamente, il decreto “permetterà all’Italia una significativa riduzione del numero di procedure di infrazione pendenti”.

"La Commissione europea accoglie con favore la decisione dell’Italia sul caso delle concessioni balneari”, il commento della portavoce della Commissione europea per il Mercato interno, Johanna Bernsel.