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Criptovalute cosa sono, vantaggi e rischi

Sono circa 6mila le monete virtuali attualmente in circolazione. Le più diffuse: Bitcoin, Etherum e Litcoin

Bitcoin

Roma, 13 dicembre 2021 – Cambia il settore finanziario per l'applicazione delle tecnologie digitali. Già da qualche anno si sono affacciate sul mercato le criptovalute, o valute virtuali, la più nota delle quali è il Bitcoin. Tra le più diffuse anche Ethereum e Litcoin. Ecco cosa sono e quali sono i vantaggi e i rischi.

Cos'è una criptovaluta

Cripto significa 'nascosto'. E infatti la criptovaluta è visibile e utilizzabile solo conoscendo un determinato codice informatico. Naturalmente esiste sono in forma 'virtuale' e si genera e si scambia solo per via telematica. Non si troveranno Bitcoin metalliche o cartacee.

Come si scambia

Quando c'è il consenso dei partecipanti alla transazione, la criptovaluta può essere scambiata in modalità peer-to-peer, cioè direttamente, senza intermediari, per acquistare beni e servizi, come se fosse una moneta a corso legale a tutti gli effetti. La criptovaluta può essere chiusa, unidirezionale o bidirezionale secondo che non si possa o si possa scambiare con una valuta 'ufficiale'. Per esempio il Bitcoin è una moneta virtuale bidirezionale perché può essere convertita con le principali valute ufficiali e viceversa. Molte criptovalute utilizzano la tecnologia blockchain, che si avvale di una rete decentralizzata per registrare e approvare le transazioni effettuate. In sostanza, con questa tecnologia è molto difficile modificare i dati delle transazioni una volta inseriti nel sistema e questa è una garanzia di sicurezza.

Differenze tra moneta virtuale e legale

Le monete virtuali non hanno corso legale in nessun posto nel mondo e dunque la loro accettazione come mezzo di pagamento è su base volontaria. Le monete virtuali non sono regolate da enti centrali governativi, ma sono generalmente emesse e controllate dall'ente emittente secondo regole proprie, a cui i membri della comunità di riferimento accettano di aderire. Esistono Stati che hanno deciso di sperimentare, sotto il proprio controllo, l'utilizzo di moneta virtuale nei propri Paesi, come per esempio l'Uruguay con l'e-peso, o ne hanno annunciato il loro utilizzo senza che però si abbiano maggiori informazioni al riguardo, per esempio il Venezuela con il Petro, o, ancora, che hanno in cantiere iniziative al riguardo, come l'Estonia, la Svezia e anche il Giappone, che ha annunciato entro il 2022 di voler introdurre sul mercato una moneta virtuale.

Alle monete a corso legale vengono solitamente riconosciute le funzioni di unità di conto, di mezzo di pagamento comunemente accettato e di deposito di valore. L'elevata volatilità delle criptovalute non consente sicuramente il corretto svolgimento della funzione ‘unità di conto': i prezzi delle principali criptovalute sono soggetti a fluttuazioni molto ampie, anche all'interno delle stesse giornate. Quindi è altamente inefficiente, per non dire impossibile, prezzare beni e servizi in unità di criptovalute. Per quanto riguarda la funzione di riserva di valore bisogna considerare che, per come sono state progettate, quanto più saranno utilizzate per il pagamento di beni e servizi, tanto più aumenteranno di valore. Questo perchè il numero di unità di criptovaluta che possono essere prodotte è limitato, con la creazione di nuova criptovaluta è contenuta e si riduce nel tempo. Quindi più transazioni vengono regolate in criptovalute, maggiore sarà il loro valore. Infine, non sono una moneta merce, ovvero non hanno anche una funzione d'uso, come ad esempio l'oro. Potrebbero invece assolvere sempre di più, in un futuro prossimo, ad una funzione di scambio.

Chi può emettere le criptovalute

Chiunque lo può fare, perciò ci possono essere in circolazione nello stesso momento anche migliaia di monete virtuali. Secondo il sito statista.com, ne esistono circa 6mila. Per creare o distribuire criptovalute si può ricorrere alla Ico, "initial coin offering". Le prime Ico furono lanciate per raccogliere fondi per nuove criptovalute, mentre in seguito la finalità principale è diventata quella di finanziare direttamente delle idee imprenditoriali.

Come si comprano le criptovalute

Una volta emesse, le valute virtuali possono essere acquistate o vendute su una piattaforma di scambio, chiamata exchange platform, utilizzando denaro a corso legale (per esempio euro, dollari, ecc.). Le piattaforme di scambio su cui si acquistano e vendono valute digitali non sono attualmente regolamentate, quindi non è prevista una tutela legale specifica in caso di contenzioso o fallimento.

Come si fa acquisti con le criptovalute Molti siti web e negozi online hanno iniziato ad accettare criptovalute, sopratutto il Bitcoin, come metodo di pagamento. E' possibile comprare di tutto, da un Nft – Non fungible Token – cioè un'opera digitale, a, per esempio, un terreno virtuale per un videogioco. Per effettuare un acquisto digitale occorre un cripto wallet, un portafoglio virtuale che dispone di chiavi pubbliche e private che servono per spendere e ricevere le criptovalute. Una chiave pubblica è un codice noto a tutti coloro che utilizzano il sistema. La chiave privata, invece, è nota solo all’utente e viene usata per firmare le transazioni.

I vantaggi

Si ritiene che le criptovalute siano vantaggiose perché non ci sono commissioni. Le criptovalute offrono inoltre una maggiore velocità ed efficienza nei pagamenti e nelle rimesse estere.

I rischi

La natura relativamente anonima delle valute digitali li rende attraenti per i criminali, che potrebbero utilizzarli per riciclaggio di denaro sporco e altre attività illegali.Le criptovalute possono comportare rischi notevoli anche con riguardo alle truffe.  I rischi per la gestione della politica monetaria sembrano, invece, del tutto improbabili, considerata la loro attuale esigua diffusione. Quanto ai rischi per la stabilità finanziaria, solo una ben più ampia utilizzazione delle criptovalute potrebbe determinarne l'insorgenza.

Per i consumatori esistono dei rischi in quanto manca un quadro giuridico preciso che li possa tutelare in caso ad esempio di perdite economiche dovute a condotte fraudolente, fallimento o cessazione di attività delle piattaforme on-line di scambio presso cui vengono custoditi i portafogli digitali personali. Priva di ogni garanzia anche la futura possibilità di un'immediata conversione dei Bitcoin e delle altre criptovalute in moneta ufficiale a prezzi di mercato.