Fabrizio Morviducci
Economia

La Regione vara il memorandum, il sistema moda va salvato

Credito e oneri fiscali, moratorie. Il governatore Giani ha riunito parlamentari ed europarlamentari della Toscana. “Serve fare gioco di squadra. La cassa integrazione va portata dodici settimane subito”

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Moda (Foto repertorio Germogli)

Firenze, 26 novembre 2024 – Sistema moda, la Regione presenta il memorandum anti crisi. E’ quanto emerso ieri dall’incontro del tavolo di settore, al quale oltre al presidente Giani, hanno preso anche parlamentari ed europarlamentari della regione, oltre ai sindaci dei territori della filiera, sindacati e rappresentanti di categoria.

Il memorandum in cinque punti, è l’impegno preso dal presidente Eugenio Giani e condiviso con le parti presenti all’incontro di Palazzo Strozzi Sacrati. “Una traccia di azione su cui fare un gioco di squadra toscano – ha detto Giani – è necessario restare uniti per poter ricavare risultati concreti a salvaguardia dell’occupazione e della produzione di un comparto cruciale per il tessuto economico regionale e per il Made in Italy”.

Entrando nel cuore del memorandum, i primi due punti indirizzano l’attenzione sulla prossima legge di bilancio. Innanzitutto l’estensione della cassa integrazione per portarla dalle 8 settimane come previsto dal decreto legge dell’ottobre scorso a 12 settimane. Altro punto irrinunciabile è il piano delle moratorie sul credito e sugli oneri fiscali. Sulle materie di competenza diretta della Regione, ci sono la formazione per offrire occasioni di riqualificazione e aggiornamento delle competenze dei lavoratori, e la programmazione dei fondi europei.

Le relazioni industriali sono il quinto e ultimo paragrafo del memorandum, in modo da connettere maggiormente i brand con i terzisti sul territorio. “Ci preoccupa – ha detto Fabio Berni Cgil Toscana – la dichiarata limitatezza delle risorse stanziabili dal Governo nazionale per agire sugli ammortizzatori sociali e sulle politiche industriali del settore moda e di tutti i settori in difficoltà”.

Per il presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi, “serve il sostegno fattivo di tutte le istituzioni. A livello centrale, ci aspettiamo segnali importanti a partire dalla prossima manovra finanziaria sia sul fronte degli ammortizzatori sociali, sia su quello del credito, per mantenere nelle aziende il massimo della liquidità possibile”.

Confartigianato e Cna Toscana da febbraio chiedono misure importanti e urgenti a sostegno di un settore la cui crisi rischia di produrre conseguenze irreparabili sulle filiere della moda e sull’economia toscana e nazionale.

E mentre i parlamentari Pd eletti in Toscana (Emiliano Fossi, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Laura Boldrini, Arturo Scotto, Christian Di Sanzo, Dario Parrini, Silvio Franceschelli e Ylenia Zambito) si sono detti disponibili a lavorare insieme a tutte le forze politiche “per far approvare nella manovra di bilancio gli atti urgenti che servono a salvaguardare le imprese del settore e migliaia di posti di lavoro”, dal centrodestra monta la polemica.

Per l’europarlamentare Francesco Torselli (FdI) l’atteggiamento di Giani è da campagna elettorale e non da governatore. Ha sottolineato la necessità di sostenere le aziende toscana Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia e responsabile Esteri, che ha partecipato al tavolo sulla crisi del settore moda toscano insieme alla deputata di FI Erica Mazzetti e al segretario regionale Marco Stella.

Stella che, insieme alla capogruppo in regione della Lega Elena Meini e alla consigliera di FdI Sandra Bianchini, ha chiesto un consiglio regionale interamente dedicato alla crisi del comparto moda. Un tema troppo scottante e di vitale importanza per la Toscana da dover essere affrontato con unità di intenti e impegno costante.