ANDREA MASCELLANI
Economia

Crisi della moda in Toscana, produzione 2024 in netto calo

Il rapporto Irpet sull’economia toscana mostra una significativa contrazione della produzione industriale (-4,4 per cento) nei primi dieci mesi del 2024, con il comparto moda particolarmente colpito (-11,4 per cento)

Un'azienda del settore moda in una foto di repertorio

Un'azienda del settore moda in una foto di repertorio

Firenze, 12 febbraio 2025 - Il settore della moda in Toscana, da sempre fiore all’occhiello del sistema produttivo regionale e nazionale, sta attraversando una crisi significativa. Il rapporto Irpet sull’economia toscana, presentato il 10 febbraio a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, mostra una significativa contrazione della produzione industriale del -4,4% nei primi dieci mesi del 2024, con il comparto moda particolarmente colpito (-11,4%). Un calo allarmante rispetto alla media nazionale (-3,2%), che evidenzia una sofferenza strutturale che si protrae ormai da tempo. 

La crisi del settore moda in Toscana ha radici nel periodo post-pandemia, ma ha subito un’accelerazione tra il 2023 e il 2024. Se nel 2022 si registrava ancora una ripresa sostenuta dalla domanda internazionale e dalla spinta del lusso, dal 2023 sono emerse difficoltà crescenti dovute a vari fattori combinati: rallentamento della domanda globale, in particolare dalla Cina e dagli Stati Uniti; aumento dei costi di produzione e della logistica; riduzione della capacità di spesa dei consumatori europei a causa dell’inflazione; concorrenza crescente da parte di paesi emergenti con costi di produzione più bassi.

Nel 2024 questi problemi si sono aggravati e la Toscana, con distretti produttivi specializzati nella pelletteria, nella calzatura e nel tessile (come quelli di Scandicci, Empoli e Prato), ha subito un doppio impatto: da un lato il calo degli ordini, dall’altro l’aumento delle chiusure aziendali e dei licenziamenti, addirittura un +35,6% nel comparto moda.

Il nuovo anno si preannuncia ancora difficile per il settore: la produzione industriale continua a calare, gli ordini faticano a riprendersi e le prospettive di crescita per i mercati di riferimento, come Stati Uniti e Cina, restano deboli.

A complicare ulteriormente la situazione potrebbe essere l’introduzione di nuovi dazi americani sui prodotti europei, una misura che penalizzerebbe fortemente le esportazioni di beni di lusso e moda verso gli Stati Uniti, uno dei principali mercati di sbocco per il Made in Italy.

Se nel breve periodo non si interverrà con misure concrete per supportare il settore, il 2025 potrebbe trasformarsi in un anno ancora più critico per la moda toscana. Il timore principale è che la crisi in corso non sia solo di passaggio, ma che si stia trasformando in un problema strutturale destinato a compromettere la competitività del distretto toscano nel lungo periodo.