MONICA PIERACCINI
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Economia

Meno nascite e più partenze, la Toscana perde oltre 10mila giovani in 10 anni

Nella regione saldi positivi solo per le province di Firenze e Prato. Natalità più che dimezzata rispetto al 1943. L’indagine della Cgia di Mestre su dati Istat

Giovani che se ne vanno

Giovani che se ne vanno

Firenze, 1 febbraio 2025 – La denatalità, in primo luogo, ma anche la mancanza di opportunità che spinge i nostri ragazzi ad andare al nord o all'estero, hanno avuto un forte impatto sulla composizione della popolazione toscana. Negli ultimi dieci anni, infatti, i giovani nella fascia di età tra i 15 e 24 anni sono diminuiti di oltre 10mila unità, con una flessione del -1,4%. Niente a che vedere con il crollo in Calabria (-18,9%) o in Sardegna (-18,4%), le prime due regioni in Italia per flessione dei giovani nel periodo 2024-2014. Certo è che anche nella nostra regione la presenza dei giovani nella fascia 15-24 anni è diminuita, passando dagli oltre i 714mila del 2014 ai poco meno di 703mila nel 2024. E' quanto emerge da un'elaborazione dell'ufficio studi Cgia su dati Istat.

Più del doppio di nascite nel 1943

A 'giustificare' questi dati uno potrebbe tirare in ballo la situazione economica, la difficoltà per le famiglie a mantenere i figli, l'incertezza nel futuro. Se, però, come ha fatto la Cgia di Mestre, mettiamo a confronto il 2023 con il lontano 1943, quando l'Italia era in guerra da quasi tre anni, il cibo era razionato e di certo le famiglie non se la passavano meglio di ora, ci possiamo sorprendere nello scoprire che il tasso di natalità era oltre il doppio di quello di oggi. Ottanta anni fa i nati vivi erano 48.469, mentre nel 2023 sono stati 20.875. “Se nel 1943 l'Italia aveva quasi 14,5 milioni di abitanti in meno rispetto ad oggi, ma registrava al contempo 500mila nascite in più – riflette la Cgia – non possiamo continuare a sostenere che la denatalità degli ultimi anni sia esclusivamente attribuibile alla mancanza di servizi per l'infanzia e all'insufficienza degli aiuti pubblici alle giovani famiglie”.

L'andamento nelle province toscane nel periodo 2014-2024

Negli ultimi dieci anni, il numero di giovani tra i 15 e i 24 anni è diminuito in quasi tutte le province della Toscana. Il calo è dovuto principalmente alla bassa natalità e alla migrazione dei giovani verso il Nord Italia o l’estero, mentre in alcune zone l’arrivo di immigrati ha contribuito a riequilibrare il bilancio demografico.

La provincia con il calo più significativo è Massa Carrara, che si posiziona al 43esimo posto nella classifica nazionale elaborata dalla Cgia di Mestre. Qui, il numero di giovani è sceso di 3.800 unità, segnando una flessione superiore al 10%: si è passati da oltre 37mila ragazzi nel 2014 a poco meno di 33.600 nel 2024. Anche Arezzo ha registrato una riduzione importante, con 4.568 giovani in meno e una flessione del 6,5%, passando da oltre 69mila a circa 65mila. Grosseto segue con un calo del 4,8%, che si traduce in 1.954 giovani in meno, portando la popolazione giovanile a 38.780 unità.

Situazione negativa anche a Lucca, che ha perso 2.300 giovani (-3,1%), a Livorno, con 1.797 in meno (-2,9%) e a Siena, dove il calo è stato del 2,5% con 1.311 giovani in meno. Pisa si trova nella parte bassa della classifica nazionale, al 74esimo posto, con una riduzione di 788 giovani (-1%), mentre Pistoia ha registrato una lieve flessione dello 0,6%, passando da 55.568 a 55.211 ragazzi.

A fare eccezione sono Prato e Firenze, uniche province toscane in crescita grazie all’arrivo di migranti. Prato (94esimo posto su 107) registra un saldo positivo di +999 giovani (+1,9%), arrivando a sfiorare quota 53mila, mentre Firenze (98esimo posto) si distingue con l’aumento più marcato: +5.748 giovani (+3%), passando da poco meno di 190mila a oltre 198.500 in dieci anni.