Monica Pieraccini
Economia

Economia, in Toscana 71 crisi aziendali e boom della cassa integrazione: i numeri

Le ore autorizzate crescono del 42%. La Uil Toscana lancia l’allarme: “Servono investimenti per rilanciare lo sviluppo industriale e l’occupazione di qualità”

Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana

Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana

Firenze, 10 agosto 2024 – Crescono di oltre il 42% le ore autorizzate di cassa integrazione in Toscana. Sono salite da 12,7 milioni del primo semestre 2023 ai 18 milioni del primo semestre 2024. Un dato, quale emerge dall'elaborazione Uil su dati Inps, che in fondo non sorprende. E' emergenza nel settore moda, il Pil è stagnante e se l'occupazione cresce riguarda per la maggior parte posti precari e di scarsa qualità (anche remunerativa). Alla crisi della moda è legata anche quella di parte della meccanica e presto potrebbero aggiungersi altri settori. In tutta la regione si contano 71 crisi industriali, che coinvolgono oltre 11.500 lavoratori. Giusto per citare alcune vertenze: Gkn, Jsw a Piombino, Avicoop Amadori nel senese, Sanac a Massa, Venator a Grosseto, Fimer su Arezzo. Un contesto che si riflette ovviamente sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

In Toscana oltre 18milioni di ore autorizzate nei primi sei mesi 2024

La Toscana, con le sue 18.052.054 ore autorizzate, si piazza settima in Italia, dietro a Campania, Puglia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, quest'ultima con oltre 48,6 milioni di ore autorizzate. E' invece sesta in Italia per la variazione tra il primo semestre 2023 e il primo semestre 2024, pari al 42,2%, contro il +4,5% medio registrato nel centro Italia. Il record di aumento spetta alla Valle d'Aosta, con un +207,8% di ore autorizzate in un anno, mentre la situazione migliore si registra in Basilicata, con una flessione del 69,6%.

Per quanto riguarda la tipologia di cassa integrazione, in Toscana le ore autorizzate di cig ordinaria sono salite dell'81,8%, da 6 a quasi 11 milioni, mentre le ore di cig straordinaria sono aumentate del 4%, da 6,4 a 6,6 milioni di ore autorizzate.

L’andamento nelle province toscane

La situazione tra le varie province non è uniforme: mentre alcune riducono l'utilizzo di ammortizzatori sociali (Massa Carrara, Pistoia, Grosseto e Lucca, con quest'ultima che registra una riduzione del 23%), altre aumentano consistentemente. Arezzo, Prato e Pisa (+107,6%, +104,8% e +96,2%) hanno raddoppiato le ore, mentre Firenze ha un aumento più contenuto, pari al 64,9%. Il capoluogo toscano rimane però tra le prime 15 province italiane per numero di ore autorizzate, con 5.497.928 ore, posizionandosi al 13esimo posto in Italia. Tra le top 15 con la variazione più alta c'è invece Arezzo, che si posiziona al 14esimo posto con un +107,6%.

Fantappiè (Uil Toscana): "Investimenti per uscire dalla crisi”

«Occorre rilanciare lo sviluppo industriale e l'occupazione di qualità attraverso gli investimenti, che devono essere privilegiati rispetto alla rendita, come invece vediamo in molte città. Inoltre, non possiamo perdere la grande occasione del Pnrr e del Fse, che rappresentano un'ancora di salvezza dal costante declino socio-economico», commenta il segretario generale della Uil Toscana, Paolo Fantappiè. «A questo proposito - aggiunge - chiediamo un maggior coinvolgimento delle parti sociali nella progettazione degli investimenti, per evitare che rappresentino solo altri finanziamenti a pioggia alle imprese, senza accompagnarsi ad una reale crescita occupazionale stabile e di qualità».