Monica Pieraccini
Economia

L’export toscano cresce del 10%. I settori che tirano di più e quelli in crisi

Trainano il settore farmaceutico, l’agro-alimentare e la domanda estera di gioielli

Supera il 300% l'export di gioielli verso la Turchia

Firenze, 16 ottobre 2024 – L'export toscano mostra segnali positivi nei primi sei mesi del 2024, con una crescita a due cifre che supera il +10% rispetto al 2023, mentre a livello nazionale l'export ha registrato un calo dell'1,1%. E’ quanto emerge dalla nota congiunturale di Irpet diffusa il 16 ottobre. La Toscana, che aveva chiuso il quarto trimestre del 2023 con un -1,9%, ha registrato un +6,3% nel primo trimestre del 2024 e un +14% nel secondo trimestre.

I settori dove l’export cresce di più

I settori trainanti sono stati i gioielli (+106%), l’industria agro-alimentare (+22%), i farmaceutici (+44%), i macchinari (+16%). Quest'ultimo settore, in particolare, ha beneficiato della crescente domanda dalla Turchia, dove la crisi inflazionistica ha fatto salire il bisogno di oro. Nel comparto agro-alimentare, l'export è stato trainato soprattutto dall'olio, che ha registrato un +62,3% nel primo semestre del 2024.

La crisi della moda

Nonostante questi risultati positivi, la moda continua a soffrire. Sfiora il -11% il settore dei filati e tessuti, -21% le calzature, -17% cuoio e pelletteria, -6,5% maglieria, -3,2% abbigliamento. Il principale epicentro della crisi del comparto, si legge nella nota Irpet, è il perdurare della crisi del lusso fiorentino. “Tra elementi di carattere congiunturale e criticità di ordine strutturale”, invece, sono da leggere le perdite registrate dal tessile pratese e dal calzaturiero della provincia di Pisa. A fronte di questi risultati negativi, tuttavia, hanno tenuto l’abbigliamento legato al pronto moda cinese a Prato, le produzioni di più alta gamma della provincia di Arezzo e le produzioni intermedie del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno. Stabili le vendite estere di mezzi di trasporto: la nautica viareggina e la camperistica senese registrano ottimi risultati, mentre sono “molto negativi” quelli degli altri mezzi di trasporto del pisano e dell’industria ferrotranviaria di Pistoia.

Dove vanno i prodotti made in Tuscany

Riguardo ai mercati di destinazione, l'export toscano è cresciuto verso l'area Nafta, trainato soprattutto dagli Stati Uniti (+48,8%), ma anche verso Giappone (+21,8%) Australia (+81,6%), Regno Unito (+37,9%), quest’ultimo trainato da prodotti farmaceutici, caravan e imbarcazioni, e, soprattutto, della Turchia (+366%) dove hanno giocato un ruolo determinante i fattori congiunturali legati alla domanda di oro del paese. Crollate le vendite estere verso la Svizzera (-73,4%), conseguenza soprattutto della crisi della moda e della probabile riorganizzazione della rete logistica da parte di una o più grandi aziende del settore. 

Buona anche la performance dell’export toscano sui mercati asiatici. Se sono risultate in lieve aumento nel primo semestre le esportazioni verso la Cina (+3,8%), la crescita è stata più pronunciata nei casi di Hong Kong (+9%), Corea del Sud (+5%), Singapore (+11%) e, soprattutto, Vietnam (+197%). Anche a fronte di una battuta d’arresto nel corso del secondo trimestre, i primi sei mesi del 2024 hanno inoltre consegnato un risultato “più che positivo”dell’export toscano verso i paesi produttori di petrolio, al traino degli Emirati Arabi Uniti (+23,2%), dove in forte crescita sono risultate le vendite di macchinari e articoli in pelle.