Monica Pieraccini
Economia

Fidi Toscana, 50 anni di supporto alle piccole e medie imprese. Ma serve un rilancio per il futuro

L’assessore Marras: “Dopo la mancata vendita delle quote, nelle prossime settimane ci confronteremo con i soci per quanto riguarda il riassetto della finanziaria”

Il presidente di Fidi Toscana Lorenzo Petretto

Il presidente di Fidi Toscana Lorenzo Petretto

Firenze, 24 settembre 2024 – Fidi Toscana celebrerà nel 2025 i suoi primi 50 anni di attività. L'atto costitutivo, ha ricordato il suo presidente, Lorenzo Petretto, nel corso del convegno “Il ruolo delle finanziarie regionali per lo sviluppo delle pmi” che si è svolto nel cinema Astra a Firenze, è infatti del 19 gennaio 1975. Da allora la finanziaria regionale ha aiutato migliaia di imprese. Nel 2023 Fidi Toscana ha chiuso l’esercizio con oltre 3 milioni di euro di utile e nel primo semestre del 2024 ha registrato un utile di 1 milione di euro. Con un patrimonio di oltre 100 milioni e un totale attività superiore a 225 milioni, l’azienda può vantare una solidità patrimoniale notevole, con un Cet1 superiore al 40%. «Oggi - ha detto Petretto aprendo il convegno - vogliamo riflettere su come, nei prossimi 50 anni, possiamo continuare a sostenere le pmi».

Un futuro per Fidi Toscana

La sfida per il futuro resta il rilancio della finanziaria, soprattutto alla luce del fallito tentativo di cessione della maggioranza ad un soggetto privato da parte della Regione Toscana. «Non abbiamo ricevuto risposte coerenti e per questo nelle prossime settimane dovremo fare una riflessione finale per quanto riguarda il processo di riassetto che abbiamo impostato in questi due anni. Faremo un confronto con i soci attuali», ha detto l’assessore all’economia della Regione Toscana, Leonardo Marras. «Il convegno - ha concluso Marras - introduce elementi interessanti per quanto riguarda prodotti e riferimenti nella nuova operatività in cui potrebbe collocarsi Fidi Toscana». «Le finanziarie regionali, come Fidi Toscana, svolgono un ruolo cruciale nel garantire risorse concrete al sistema produttivo, offrendo un supporto essenziale alle piccole e medie imprese. Le Regioni, che sono in gran parte nostri soci di riferimento, diventeranno sempre più consapevoli del valore e delle potenzialità che queste finanziarie possono esprimere, se messe nelle condizioni di operare senza ostacoli. Per questo, chiediamo ai nostri soci di aiutarci ad allentare il freno della burocrazia, così da poter contribuire ancora di più allo sviluppo economico del Paese», è stato l'appello di Michele Vietti, presidente di Anfir, l'Associazione nazionale delle finanziarie regionali.

Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, Francesco Bosio, direttore di Banca Cambiano 1884 spa, Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana, Livio Schmid, responsabile istituzioni finanziarie di Cassa depositi e prestiti, e Eros Ceccherini, presidente della Fondazione dottori commercialisti ed esperti contabili di Firenze.

Fdi: "Finalmente la giunta si accoda ai nostri dubbi”

«L'intenzione della giunta e dell'assessore Marras di riaprire una riflessione su quello che è lo stato dell'arte di Fidi Toscana è certamente un passaggio significativo. Il tentativo di vendere le quote non è andato a buon fine; una notizia che conferma quelle che erano le nostre perplessità. Oggi anche la giunta si accoda ai nostri dubbi. Meglio tardi che mai», è quanto afferma in una nota Elisa Tozzi, consigliera regionale di Fratelli d’Italia. «Ora c'è un'unica strada da seguire: rendere nuovamente operativa Fidi Toscana, anche di fronte alle nuove sfide che la finanziaria regionale dovrebbe avere. Su questo punto molto interessante è stato il convegno che si è svolto a Firenze, che ha messo a confronto anche le esperienze di altre finanziarie regionali, che hanno previsto aiuti e sostegno per le piccole e medie imprese. La Toscana, al contrario, ha perso quattro anni. Poco meno di un'intera legislatura per cercare di dotarsi di un modello nuovo, quando in realtà bastava puntare su quello che già avevamo e potenziarlo adeguatamente».