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Imu, il 16 giugno si paga l'acconto. Aliquote sopra soglia a Siena e Massa

Il rapporto Uil: i proprietari di immobili diversi dalla prima casa verseranno mediamente 537 euro di acconto, 1.074 euro in totale nel 2023

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Firenze, 9 giugno 2023 – Il 16 giugno scade il termine per il pagamento dell'acconto Imu che coinvolge in Italia oltre 25,3 milioni di proprietari di immobili diversi dall'abitazione principale. Secondo il nuovo rapporto della Uil, si pagheranno di media 537 euro per l'acconto e 1.074 euro in totale per l'anno 2023 (quindi compreso il saldo). Anche nel 2023, Grosseto sarà una delle città più care per l'imu sulle seconde case, pari a 6.402 euro annui. Tra le seconde pertinenze spicca invece Firenze, con 95 euro l'anno.

Per quanto riguarda le aliquote, in 17 città è in vigore la ex addizionale della Tasi, per cui, in questi Comuni, le aliquote superano la soglia massima dell'Imu del 10,6 per mille. Tra queste ci sono Siena, all'11,2 per mille e Massa, all'11 per mille. Altre 75 città capoluogo, sempre sulle seconde case, applicano l'aliquota del 10,6 per mille, tra cui Firenze.

"Il tema della tassazione degli immobili è tornato prepotentemente al centro del dibattito politico con le raccomandazioni della Commissione europea, del maggio scorso, che indicano in maniera netta come non sia più rinviabile la riforma dei valori catastali. Per noi, la riforma del catasto - chiarisce Ivana Veronese, segretaria confederale Uil - si rende necessaria per riportare equità nella tassazione sul mattone, annunciata più volte nel corso degli ultimi anni e mai attuata. Riforma che deve prendere vita prestando, però, molta attenzione: questo cambiamento non dovrà significare maggiori prelievi, ma una diversa e più equa ripartizione del prelievo fiscale sugli immobili". "Le modifiche dell'Imu - conclude Ivana Veronese - dovrebbero essere riviste organicamente riaprendo il 'cantiere' del federalismo fiscale, riforma prevista, tra l'altro, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per riportare maggiore equità nei tributi locali”.