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Le spinte deflazionistiche si stanno esaurendo per il rincaro dei prezzi dell'energia
Firenze, 21 febbraio 2025 – Nel mese di gennaio 2025 l’inflazione in Toscana si mantiene sotto la media nazionale. Secondo i dati Istat, l’indice regionale dei prezzi al consumo registra un aumento dell’1,2% rispetto a gennaio 2024, con un rincaro medio di 297 euro a famiglia. Un dato inferiore rispetto alla media nazionale, che si attesta all’1,5%, con un aumento medio annuo di 353 euro.
L’inflazione in Toscana si mantiene pressoché stabile rispetto a dicembre 2024, quando era pari all’1,3% rispetto al dicembre 2023.
Firenze tra le città meno care d’Italia
Tra le province toscane, Firenze si distingue come una delle città con l’inflazione più bassa a livello nazionale. Con un aumento dei prezzi limitato allo 0,6%, la spesa aggiuntiva annua per una famiglia media è di soli 157 euro. Firenze si piazza così al penultimo posto (77esimo posto su 78 città) della classifica stilata dall’Unione Nazionale Consumatori sulle città più care d’Italia, risultando tra le più “risparmiose” insieme a Lodi (+0,5%, +131 euro) e Forlì-Cesena (+0,7%, +190 euro).
Siena e Arezzo guidano i rincari in Toscana
Diversa la situazione in altre città toscane. Siena è la provincia con l’inflazione più elevata della regione (+2,2%), con una spesa aggiuntiva annua di 561 euro per famiglia, che la colloca al quinto posto tra le città più care d’Italia.
Anche Arezzo registra un dato sopra la media regionale con un’inflazione del 2% e un rincaro medio annuo di 510 euro, guadagnandosi il decimo posto nella classifica nazionale. Seguono Pistoia (+1,9%, +485 euro), al 16esimo posto della graduatoria nazionale, e Lucca, al 30esimo posto, che con un’inflazione dell’1,5% (383 euro annui) si allinea perfettamente alla media italiana.
Più contenuti gli aumenti a Pisa e Grosseto, che si piazzano al 46esimo posto della graduatoria di Unc, entrambe con un’inflazione dell’1,3% e rincari medi annui di 332 euro, mentre Massa-Carrara si ferma all’1,2% (+306 euro), al 56esimo posto.
Tra le città più virtuose della regione si conferma Livorno, 72esima su 78, dove l’inflazione è dello 0,9%, con un rincaro medio di 230 euro.
Secondo l'analisi dell'Istat, le spinte deflazionistiche si stanno esaurendo a causa dell'aumento dei prezzi energetici, dinamica che potrebbe favorire una nuova crescita dell'inflazione.