Firenze, 21 novembre 2022 – A causa dei rincari di luce e gas, i cittadini di Massa Carrara pagheranno 150 euro in più rispetto allo scorso anno solo per l'energia. E' quanto emerge dall'indagine di Unc, l'Unione nazionale consumatori, che ha stilato le classifiche delle città con i maggiori rincari annui relativamente a luce e gas e al cibo.
Per quanto riguarda agli aumenti dei prezzi dell'energia e considerando i dati Istat di ottobre 2022, Massa Carrara, prima in Toscana, si trova al settimo posto della classifica guidata da Perugia. Tra le toscane, Siena è al 14esimo posto, Pistoia al 15esimo con rincari che si attestano per entrambe sui 147 euro, quindi Lucca (146,8 euro), Firenze (146,7 euro), Arezzo, al 20esimo posto (146,5 euro), Grosseto al 22esimo posto (145,9 euro), Pisa al 23esimo (145,7), Livorno al 24esimo (145,6), tutte sopra la media italiana di 135 euro.
Le città toscane più care per il cibo: Grosseto quarta in Italia
In cima alla classifica di Unc delle città più care per il cibo si trova Grosseto, al quarto posto, con un'inflazione sui prodotti alimentari del 16,2%. La città toscana si avvicina così a Macerata, prima in Italia, con un'inflazione annua del +16,9%. Tra le città toscane più care per i prodotti alimentari si segnalano anche Pistoia (+15,4%), al nono posto, e Firenze, al 17esimo, al +14,5%.
I prodotti alimentari rincarati di più nell'ultimo anno: in testa l'olio non di oliva (+57%)
Olio, burro e zucchero: sono questi gli alimenti che, secondo l'elaborazione dell'unione nazionale consumatori su dati Istat, sono rincarati di più nell'ultimo anno. In dettaglio, l'olio diverso da quello di oliva è aumentato di quasi il 56% rispetto a ottobre 2021, seguito dal burro, con +42,8%, e dallo zucchero, con quasi un +40%. Superano aumenti del 30% anche melanzane, zucchine e peperoni (+38,7%), e riso e cavoli (+30,7%). Nella top 20 dei rincari annuali anche il latte a lunga conservazione (+29,6%), la pasta (+26,8%), l’insalata (+24,9%), la farina (+23,7%), i formaggi freschi (+22,9%), il pane confezionato (+22,7%), i formaggi fusi (+22,4%), i pomodori (+19,8%). Aumenti a due cifre anche per uova (+19%), latte fresco parzialmente scremato (+18,5%) e pollame (+17,9%).