Firenze, 9 maggio 2023 - “Non riesco a capire la motivazione di questo provvedimento. Dobbiamo fare un uso razionale della plastica, ma eliminare le confezioni monouso, che sono apprezzate e che garantiscono il prodotto anche in termini di sicurezza, non è certo la soluzione”.
Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana, boccia il nuovo regolamento sugli imballaggi dell’Unione europea che rischia di cancellare dagli scaffali dei supermercati l’insalata in busta, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e le arance in rete, ma anche le bottiglie magnum di vino, con un effetto dirompente sulle abitudini di consumo dei toscani e sui bilanci delle aziende agroalimentari. “Se il problema è quello di limitare i rifiuti in plastica – aggiunge Filippi – si potrebbe allora andare verso l'utilizzo di bioplastiche e materiali biodegradabili al 100% oltre a perseverare sulla strada dell'educazione ai cittadini per ridurre i rifiuti”.
Il regolamento sugli imballaggi presentato dalla Commissione europea imporrebbe infatti l’addio alle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi, giudicate superflue e considerate al pari delle piccole confezioni di shampoo usate negli hotel.
La direttiva impone poi la standardizzazione delle bottiglie per il vino e la riduzione del loro peso, eliminando di fatto il formato magnum ma anche le tipologie più 'importanti' come ad esempio quelle necessarie per i grandi vini invecchiati, dal Barolo all’Amarone.
Dal 1 gennaio 2030, il 10% delle bevande alcoliche immesse sul mercato deve inoltre utilizzare imballaggi inseriti in sistemi di riuso e dal 1 gennaio 2040 la soglia salirà al 25% dei prodotti immessi sul mercato. Per i vini, ad eccezione dei vini spumanti, è prevista una soglia del 5% a partire dal 1 gennaio 2030 che salirà al 15% entro il 1° gennaio 2040.
Le conseguenze dello stop alle buste dell'insalata
Secondo Coldiretti Toscana, lo stop alle confezioni monouso dell'insalata “apre ad una serie di problemi, dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare, come potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori”.
Inoltre, “si rischia anche un effetto negativo sui consumi dove i prodotti di quarta gamma, dalle insalate in busta alla frutta confezionata, sono ormai entrati profondamente nelle abitudini dei cittadini, con il pericolo di ridurne il consumo, già calato a livello nazionale dell’8% per la frutta e del 10% per gli ortaggi nel 2022, con un impatto pericoloso sulla salute. Il risultato è che appena il 16,8% ha consumato prodotti ortofrutticoli almeno quattro volte al giorno, con una forte diminuzione rispetto al periodo 2015-2018 quando la percentuale era al 20%, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat”.
Infine, il provvedimento andrebbe a colpire i due settori del made in Italy - ortofrutta e vini - più esportati. Nel 2022, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Uiv, Ismea Vinitaly sulla base di dati dell’Istat, la Toscana è terza per export di vini, con un +10,4% in un anno e 1,25 miliardi di euro di esportazioni. Per quanto riguarda invece l'ortofrutta, l'export toscano è di 70 milioni di euro, in crescita del 7,4% sul 2021.