Firenze, 30 luglio 2022 - L'inflazione galoppa e il potere d’acquisto delle famiglie si ridimensiona notevolmente. A dirlo è Irpet, che nell'ultima nota congiunturale toscana, evidenzia come tra, gennaio e giugno 2022, l’incremento dei prezzi abbia sottratto alle famiglie in media 163 euro al mese e 977 euro nell'intero semestre.
Inoltre, calcola l'istituto, se il tasso di crescita dei prezzi registrato nel primo semestre persisterà per tutto l’anno e non cambieranno le abitudini di consumo, nel 2022 le famiglie sborseranno 1.955 euro in più rispetto al 2021 per l’acquisto di beni di consumo. Se, invece, l’inflazione si manterrà, nella restante parte dell’anno, ai livelli del mese di giugno, andrà ancora peggio: le famiglie si troveranno a spendere 2.460 euro aggiuntivi.
Insomma, anche se produzione e occupazione, scrive Irpet, “beneficiano ancora dei positivi riflessi connessi alla precedente fase di rimbalzo economico”, “i contraccolpi della guerra stanno erodendo i redditi reali delle famiglie e i margini delle imprese”. Fino ad ora le pressioni inflazionistiche “ sono state controbilanciate dalla ripresa della stagione turistica e delle costruzioni, oltre che dalla resilienza della manifattura e dai risparmi accumulati durante la pandemia”, ma il quadro che prevale è di “assoluta incertezza”.
Per quanto riguarda la produzione industriale, dalla nota congiunturale si rileva un miglioramento nei primi mesi del 2022, anche più consistente di quello registrato nelle altre regioni italiane e che riporta la Toscana ai livelli del 2019. Fa eccezione il sistema moda, che stenta a risalire la china, con una produzione ancora negativa: -4,3 per cento a maggio 2022 rispetto ai valori di gennaio 2020.