MONICA PIERACCINI
Economia

Istat, inflazione annua crolla a +1,8%. Ancora alti i prezzi dei prodotti alimentari

Il netto calo, secondo i primi dati provvisori, è dovuto alla diminuzione dei prezzi dei beni energetici

Inflazione, +6,5% i prezzi dei prodotti alimentari rispetto ad un anno fa

Firenze, 31 ottobre 2023 – Un ponte di Ognissanti che risente delle difficoltà economiche delle famiglie italiane, ancora alle prese con i rincari dell'ultimo anno. Nel frattempo, però, secondo i dati provvisori dell'inflazione relativa al mese di ottobre 2023 diffusa da Istat, arriva una (parziale) buona notizia. A livello nazionale l'inflazione scende dal +5,3% annuale a +1,8%, un andamento che non si registrava da luglio 2021, quando l'inflazione annua era al +1,9%. Una forte decelerazione dovuta essenzialmente al rallentamento dei prezzi dei prodotti energetici, mentre frena, ma resta comunque ancora alta, l'inflazione sui beni alimentari, che è del +6,5% (dal +8,4% di settembre), seguita dai servizi ricettivi e di ristorazione (+6,2%) e trasporti (+5,2%). Il 15 novembre 2023  Istat renderà nota l’inflazione di ottobre nelle varie regioni, Toscana compresa, che a settembre era al +5,9% rispetto all’anno precedente. 

L'andamento dei prezzi dell'energia

In questo mese di ottobre i prezzi del gas sul mercato libero - rileva Istat - fanno registrare una diminuzione su base congiunturale pari a -4,% e di ben il -44,6% rispetto a ottobre 2022. In modo analogo, la diminuzione su base mensile dei prezzi dell’energia elettrica sul mercato libero scende rispetto a settembre 2023 del -5,7% e del -47,1% rispetto a ottobre 2022. Sul mercato tutelato, invece, da un lato si amplia la flessione annuale dei prezzi dell’energia elettrica, che da da -27,6% passa a -48,3%, dall’altro, evidenzia Istat, si attenua invece la caduta del tasso tendenziale dei prezzi del gas di città e gas naturale che da -29,8% passano a -0,6%.

Tensioni geopolitiche e incertezza sul futuro impattano sui consumi

In questo contesto, segnato dalle guerre e dai possibili futuri rincari energetici, le famiglie stringono la cinghia e anche il turismo, domestico e non, rallenta. "In questo ponte di Ognissanti registriamo meno sold out nelle strutture, anche se bisogna aspettare dicembre per un quadro più definito visto che l'estate è andata generalmente non bene, benissimo", commenta Irene Floris, presidente Confartigianato Turismo. A incidere sono soprattutto "le incertezze globali e i pesanti rincari dei voli, in media del 40%, oltre al caos delle compagnie aree che continuano ad avere prassi deleterie, che penalizzano l’utente finale, ma anche le agenzie di viaggi, ovvero vendere più biglietti rispetto ai posti reali disponibili".

Rimangono comunque forti "le mete in città d'arte o nelle zone limitrofe, come Chianti e anche Mugello, che ha registrato una crescita interessante". Molti contraccolpi per i viaggi dall'Italia all'estero in primis sulle mete mediorientali. "Stiamo ricevendo molte cancellazioni, anche preventive, per la regione, Egitto e Giordania, oltre ovviamente Israele. In genere, per le zone più sicure, stiamo sconsigliando di cancellare, però – conclude la presidente di Confartigianato Turismo – monitoriamo attentamente gli sviluppi".