MONICA PIERACCINI
Economia

Lavoro, la crisi della moda frena le assunzioni in Toscana

Tra agosto e ottobre si stimano quasi 1.400 ingressi in meno. Le cause

Assunzioni in calo in Toscana

Assunzioni in calo in Toscana

Firenze, 12 agosto 2024 – Secondo i dati Irpet il  mercato del lavoro in Toscana nel primo trimestre del 2024 ha mostrato segni di ripresa rispetto al rallentamento del 2023. La domanda di lavoro, misurata dagli avviamenti, è aumentata del 1,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con una crescita particolarmente evidente nei settori del terziario, come i servizi di alloggio e ristorazione (+13,2%), agricoltura (+4,1%) e trasporto e logistica (+3,8%). Al contrario, l'industria ha continuato a registrare una contrazione delle assunzioni, con un calo del 10,7%, trainato dalle difficoltà nei comparti della concia, pelletteria e calzature (-22,7%). Il trend è confermato dall’ultimo report del sistema Excelsior. Nel periodo agosto-ottobre 2024 le aziende stimano di assumere 79.240 persone, quasi 1.400 in meno rispetto allo stesso periodo 2023. 

Cresce il numero di dipendenti

Nonostante le difficoltà in alcuni settori industriali, il numero di addetti dipendenti è aumentato del 2,9%, sostenuto principalmente dall'occupazione a tempo indeterminato. Sono invece diminuiti gli apprendisti (-4,2%) e i contratti a termine (-1,1%), mentre il lavoro in somministrazione (+4,4%) e le collaborazioni (+3,6%) sono cresciuti.

Nel settore manifatturiero i comparti della concia, calzature e pelletteria hanno subito cali significativi (-22,7%), mentre l'industria farmaceutica, la fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici, i mezzi di trasporto e l'oreficeria hanno registrato aumenti. Nel settore terziario, i servizi turistici e il terziario avanzato hanno mostrato le migliori performance.

Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,2%, con una diminuzione del 13,3% nel numero di disoccupati, anche se il calo è stato registrato solo tra gli uomini, mentre le donne hanno visto un leggero aumento della disoccupazione. 

Le figure più richieste

La richiesta di figure professionali è fortemente caratterizzata dal settore turistico (20%), seguito dagli addetti ai servizi di pulizia (10,2%) e dal personale per i servizi di vendita (9%). Si rileva inoltre un aumento della domanda nel settore moda, in particolare per operai specializzati in pelletteria, un settore che, a livello locale, sembra essere in crisi. Questa crisi potrebbe essere interpretata in due modi: o si cercano profili più giovani e specializzati per sviluppare nuove strategie, o si ritiene che la crisi sia temporanea. Nonostante il calo complessivo delle assunzioni, la domanda di giovani lavoratori resta stabile, al 34%, con un interesse particolare per figure specialistiche come operai specializzati in elettronica, addetti all'accoglienza e alle vendite, tecnici informatici e specialisti in scienze gestionali.

Le figure introvabili dalle aziende

Le figure professionali più difficili da reperire sono quelle altamente specializzate, tra cui operai nel comparto costruzioni, tecnici per la gestione dei processi produttivi, operai nel sistema moda, fabbri e fonditori. Ciò evidenzia una crescente difficoltà nel trovare personale qualificato in settori chiave per l'economia locale.