MONICA PIERACCINI
Economia

Lavoro in Toscana, oltre 100.000 assunzioni in estate. Ma mancano candidati

Specialisti in scienze della vita, saldatori e addetti alle costruzioni tra le figure professionali più difficili da trovare

Tra le figure introvabili gli specialisti in scienze della vita

Firenze, 14 luglio 2023 - In Toscana le aziende hanno programmato di assumere oltre 100mila persone nel periodo luglio-settembre, 23mila in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa, concentrate soprattutto nel settore dei servizi e nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Solo nel mese di luglio 2023 gli ingressi in azienda, tra contratti a tempo determinato superiori ad un mese e a tempo indeterminato, saranno, secondo le previsioni, quasi 41.500, di cui il 52,5 per cento impiegati o addetti del commercio e servizi, il 23,3 per cento operai specializzati, il 14,2 per cento di professioni non qualificate e il 10 per cento tra dirigenti, tecnici e professionisti specializzati. Come rileva l'ultimo bollettino del sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal, però, cresce la difficoltà di reperimento del personale, che per la Toscana è del 49,5 per cento. Era il 45,8 per cento nella rilevazione di giugno 2023. In sostanza, in 50 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà a trovare i profili desiderati.

Le assunzioni interesseranno per una quota pari al 34 per cento i giovani under 30 e per una quota del 22 per cento personale immigrato. Solo il 7 per cento delle entrate previste sarà destinato a personale laureato e le imprese toscane che prevedono assunzioni sono il 18 per cento del totale. Delle quasi 41.500 assunzioni previste nel corrente mese di luglio, oltre 15.900 saranno nel turismo, 5.320 nel commercio, 4.110 nei servizi alle persone, più di 3mila nelle costruzioni e 2.930 nei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone.

I profili di difficile reperimento

Tra i profili che le imprese non riescono a trovare, con una difficoltà di reperimento superiore al 70 per cento, ci sono diverse figure a elevata specializzazione, come i tecnici della salute, quelli della gestione dei processi produttivi di beni e servizi, gli specialisti in scienze della vita, praticamente introvabili, visto che la difficoltà di reperimento supera il 98 per cento, ma anche operai specializzati, quali fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica e addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili, conduttori di veicoli a motore e a trazione animale.

Cioni (Cna Firenze): “Mancano i candidati, ben venga la riforma degli Its, ma non basta”

Secondo il presidente di Cna Firenze, Giacomo Cioni, il fatto che la difficoltà di reperimento sia alta e in crescita “non è tanto un problema di preparazione inadeguata, quanto di una vera e propria mancanza di candidati”. “La riforma degli Its, cioè degli istituti tecnici superiori, è benvenuta, ma il fatto che dei 148 diplomati in Toscana del 2020 (anno dell’ultimo monitoraggio Indire a disposizione) ben l’82% siano occupati dimostra proprio quanto le imprese abbiano necessità di personale qualificato. Eppure, ci sono sempre meno giovani che vogliono svolgere i nostri mestieri”.

L’Istat certifica che dei 7.822 diplomati della Metrocittà di Firenze nel 2021, più del 55% ha conseguito un diploma liceale, solo il 26% uno di istituto tecnico e poco meno del 19% uno di istituto professionale. Per l’anno scolastico 2021-2022 il Miur conta, su una platea di 43.550 studenti delle scuole secondarie di II grado della provincia di Firenze, 23.597 iscritti ai licei, 11.839 iscritti agli istituti tecnici, 7.509 iscritti agli istituti professionali e 605 iscritti ai professionali IeFP. E questo nonostante le pmi, sottolinea il presidente di Cna, costituiscano l’accesso principale al mondo del lavoro: l’80 per cento dei nuovi assunti, e il 70 per cento dei giovani sotto i trent’anni, è merito di queste aziende. In aggiunta, ad aggravare la situazione, anche la crisi demografica.

“Vanno studiate soluzioni inedite, magari aprendo scuole di formazione nei Paesi ad alto tasso d’immigrazione. Con le altre associazioni europee delle piccole imprese abbiamo firmato il Patto di Taormina grazie al quale stiamo lavorando alla creazione di scuole di formazione nei Paesi del Nord Africa dai quali far venire in Italia giovani già preparati”, conclude Cioni.