LISA CIARDI
Economia

L’export agroalimentare va su. Olio, salvadanaio della Toscana

I dati del Monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo: il bilancio del 2023 è positivo

L’export agroalimentare va su. Olio, salvadanaio della Toscana

L’export agroalimentare va su. Olio, salvadanaio della Toscana

Non si arresta la crescita in valore dei distretti dell’olio (+15,1%) dovuta in particolare al contributo dell’oro verde toscano, il principale distretto della filiera (+17,8%). Sostanzialmente stabile anche l’olio umbro (-0,9%), mentre sul fronte dei prezzi, il 2023 è stato un anno record nei listini degli oli di oliva: la scarsa produzione (anche da parte della Spagna) ha fatto crescere il prezzo alla produzione dell’Evo italiano di circa il 50%.

Sono i dati del "Monitor dei distretti agroalimentari", aggiornato al 31 dicembre 2023, curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo, che offre una lettura trasversale dei distretti nell’ambito del quadro nazionale. E proprio il settore dell’olio, insieme a quello del vino è, non a caso, uno di quelli sui quali la Regione Toscana punta con forza. Dai dati del monitor, emerge un bilancio positivo nel 2023 per le esportazioni dei distretti agroalimentari italiani, che chiudono con quasi 27 miliardi di euro di vendite sui mercati esteri e un + 4,5% (quasi 1,2 miliardi) rispetto all’anno precedente. Il risultato è in linea con quello registrato dal totale export agroalimentare italiano, che ha segnato un +5,8% nel 2023 (i distretti rappresentano il 43%).

L’unica filiera che mostra un segno leggermente negativo è quella del vino, che recupera parzialmente nell’ultimo trimestre del 2023 e realizza solo un lieve calo in valore (-0,7% rispetto al 2022), determinato soprattutto dall’arretramento sui mercati nordamericani (Usa -7,4% e Canada -9%). Rallenta, ma resta in positivo, la filiera pasta e dolci: il lieve calo del quarto trimestre (-0,6% tendenziale) non pregiudica il bilancio positivo del 2023 (+4,8%) ossia 214 milioni di vendite in più sui mercati esteri. Risultati molto positivi per le conserve (+10,1%) mentre la filiera delle carni, registra un +5,6% di crescita tendenziale, ma nasconde dinamiche contrapposte: il settore avicolo sembra entrato in una fase di normalizzazione, mentre quello suinicolo è ancora influenzato dai problemi della peste suina.

La Germania si conferma il primo partner commerciale per i prodotti dei distretti agroalimentari (+6,7% nel 2023). Chiudono invece in territorio leggermente negativo i flussi verso gli Stati Uniti (-1,4%), mentre crescono in Francia (+7,5%) e nel Regno Unito (+6,6%). "Il grande apprezzamento all’estero di alimenti e bevande italiani continua a crescere e a rendere sempre più interessante per le aziende rafforzare la presenza nei mercati stranieri – ha commentato Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo – A servizio di questo sviluppo e della competitività, abbiamo destinato 20 miliardi di euro al comparto grazie all’accordo siglato con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, insieme a Cassa Depositi e Prestiti. Un intervento a cui si accede grazie a linee di finanziamento come Crescita Agri".