MONICA PIERACCINI
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Economia

Moda toscana in crisi: 4mila i licenziamenti per motivi economici

La nota congiunturale di Irpet fornisce un quadro preoccupante: nella regione, in tutti i settori, sono stati licenziati 23mila lavoratori nel 2024 e 13mila sono in cassa integrazione

Un negozio di abbigliamento

Un negozio di abbigliamento

Firenze, 27 marzo 2025 – Il 2025 non è iniziato sotto i migliori auspici per l’economia toscana. L’incertezza internazionale, i nuovi dazi imposti da Donald Trump in arrivo ad aprile ed un contesto globale instabile stanno già avendo effetti pesanti su vari settori produttivi, con particolare impatto sulla moda. In questo settore nel 2024 sono aumentati del 46% rispetto al 2023 i licenziamenti per motivi economici. In crescita anche la cassa integrazione, che coinvolge 4 lavoratori su 100, mentre l'aumento dell'export è “drogato” dalla vendita di oro alla Turchia. I dati emergono dalla nota congiunturale di Irpet relativa all'ultimo trimestre 2024.

Nel 2024 i licenziamenti per motivi economici hanno toccato quota 23mila in tutti i settori, di cui 5.906 nell’industria. Il comparto moda ha registrato 3.950 licenziamenti. In dettaglio, 807 sono stati nel 2024 i licenziamenti nell'abbigliamento (+16% rispetto al 2023), 750 nella pelletteria (+51%), 622 nelle calzature (+60%), 589 nel tessile (+47%), 251 nei metalli moda (+58% rispetto al 2023, +179% rispetto al 2022), 237 nella concia (+88%).

Cassa integrazione, oltre 13mila lavoratori interessati

Anche il ricorso agli ammortizzatori sociali è cresciuto sensibilmente. Il numero di lavoratori in cassa integrazione dal 2022 al 2024 è passato da poco più di 4mila euro lavoratori in media al mese a 13mila lavoratori al mese. In termini percentuali, il ricorso alla cassa integrazione è perciò passato dall’1,4% della forza lavoro nel 2022 al 4,2% nel 2024. Praticamente 4 lavoratori toscani ogni 100 sono in cig. I settori più colpiti sono metalmeccanica e moda, che insieme rappresentano l’87% dei lavoratori in cassa integrazione. In particolare, le lavorazioni di cuoio, pelletteria e calzature hanno registrato un’incidenza del 10% dei dipendenti totali in cassa integrazione nel 2024, seguite dal comparto moda nel suo complesso con un’incidenza del 6%.

Uno scenario economico fragile

L’attività economica e il mercato del lavoro in Toscana, come nel resto delle economie avanzate, hanno progressivamente perso slancio. La produzione industriale ha continuato a calare, con una flessione del -5,1% nell’ultimo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.

Le esportazioni toscane, a prezzi correnti, hanno registrato un aumento del +13,8%, ma il dato è influenzato dalla crescita anomala delle vendite di gioielli ad Arezzo, spinte dalla forte domanda di oro della Turchia, in un contesto di inflazione elevata. Al netto di questo effetto, la crescita delle esportazioni si ridimensiona al +6%, superiore alla media nazionale. Ma è la moda, di nuovo, ad aver sofferto pesantemente, con una contrazione delle esportazioni in tutti i settori e soprattutto nei prodotti del lusso fiorentino. L'export di prodotti in cuoio è diminuito in un anno di quasi il 20%, le calzature hanno segnato un dato anche peggiore: -23,6%. Flessioni a due cifre anche per maglieria (che sfiora il -15% di export rispetto al 2023) e abbigliamento (-11,3%).