Monica Pieraccini
Economia

Mosca olearia, come combatterla. Quali sono i rimedi per salvare gli olivi

Trattamenti chimici tempestivi, nuovi principi attivi e uso strategico di trappole entomologiche possono combattere uno degli insetti più dannosi per l’olivicoltura

Firenze, 10 luglio 2024 – La mosca olearia, Bactrocera oleae, è uno degli insetti più dannosi per l'olivicoltura. Il controllo di questo parassita è fondamentale per garantire la qualità e la quantità della produzione di olive. La lotta alla mosca olearia richiede un approccio integrato che combina trattamenti chimici tempestivi, nuovi principi attivi e l'uso strategico di trappole entomologiche. Un monitoraggio accurato e una gestione attenta delle condizioni climatiche sono essenziali per garantire l'efficacia delle strategie di controllo. Ecco una panoramica dei rimedi per proteggere la produzione di olive e garantire la sostenibilità dell'olivicoltura.

Lotta adulticida: monitoraggio e trattamenti 

La lotta adulticida si basa su un monitoraggio accurato delle popolazioni di adulti attraverso trappole cromotropiche e feromoniche. Queste trappole permettono di individuare il momento migliore per intervenire, posizionando i trattamenti in maniera tempestiva. Questo approccio non solo previene la proliferazione della mosca, ma riduce anche le ovideposizioni, migliorando la protezione delle colture.

Le trappole entomologiche

Da oltre trent’anni, le trappole entomologiche sono parte integrante della difesa fitosanitaria contro la mosca delle olive. Questi dispositivi, risultato di continui aggiornamenti e progressi tecnici e scientifici, intercettano e catturano gli adulti del parassita. La loro efficacia risiede nella capacità di limitare la popolazione di mosche adulte, riducendo così il potenziale riproduttivo e i danni alle colture.

Le trappole si dividono in due categorie principali: quelle a lunga durata, progettate per rimanere attive oltre 180 giorni, e quelle a durata media, attive per 100-120 giorni. Le prime dovrebbero essere installate nei mesi primaverili per controllare la popolazione svernante, mentre le seconde sono da posizionare dopo la metà di giugno. Entrambe le tipologie di trappole devono essere mantenute in campo fino all'autunno per catturare anche gli esemplari dell'ultima generazione.

I nuovi principi attivi: il flupyradifurone

Con il ritiro del dimetoato e del fosmet, le opzioni chimiche contro Bactrocera oleae si sono ridotte. Tuttavia, la lotta integrata continua ad evolversi con l'introduzione di nuovi principi attivi. Uno dei più promettenti è il flupyradifurone, un insetticida della famiglia dei butenolidi. Questo prodotto agisce a livello delle cellule nervose degli insetti, provocando uno stato permanente di eccitazione, paralisi e infine la morte dell'insetto. Studi hanno dimostrato che il flupyradifurone è meno tossico per l'uomo rispetto ad altri insetticidi. Tuttavia, esistono alcune preoccupazioni riguardo alla sua tossicità per le api, un aspetto che necessita di ulteriori ricerche.

Il monitoraggio climatico

Un'attenta gestione del monitoraggio delle popolazioni e delle condizioni climatiche è cruciale per la lotta contro la mosca olearia. Le competenze tecniche specializzate, unite a un monitoraggio continuo, permettono di interpretare meglio gli andamenti stagionali e proteggere le olivete fino alla raccolta.