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Mps, non c'è accordo tra Unicredit e Governo, verso stop a ricapitalizzazione

Niente intesa fra le parti, dopo che a fine luglio era partito il confronto con il Ministero del Tesoro

Monte dei Paschi (Ansa)

Siena, 23 ottobre 2021 - Il governo italiano e UniCredit si stanno preparando ad annullare i negoziati su Mps dopo che gli sforzi per raggiungere un accordo sul piano di ricapitalizzazione sono falliti. È quanto scrive Reuters sul suo sito. Secondo quanto riporta l'agenzia citando 2 fonti, Roma ha deciso che non sarà in grado di soddisfare le richieste di Unicredit per un pacchetto di ricapitalizzazione del valore di oltre 7 miliardi di euro in quanto questo renderebbe l' accordo «troppo punitivo» per i contribuenti. Ad incidere, inoltre, l'impossibilità di raggiungere un accordo basato sulle condizioni fissate a luglio.

Draghi: "Soluzioni? Non so rispondere"

Unicredit puntava ad avere chiarezza sul futuro dell'operazione per mercoledì 27 ottobre, giorno in cui è convocato il cda per i conti trimestrali. Ieri, il premier Draghi, in conferenza stampa dopo il Consiglio europeo a Bruxelles, sul tema non si era sbilanciato. "Non riesco a rispondere, perchè non lo so", aveva risposto a chi gli chiedeva se per Mps ci sarà una soluzione a breve.

Su cosa è saltata la trattativa

La diversità di vedute sulle dimensioni e sui costi dei tagli dei posti di lavoro nella banca più antica del mondo, nonché il modo di calcolo di Unicredit sugli adeguamenti del valore sulle passività di Mps si sono rivelati uno dei principali ostacoli, riferisce Reuters.

Lo scorso luglio l'inizio del dialogo

Lo scorso 29 luglio la banca guidata da Andrea Orcel aveva annunciato l'avvio di una trattativa in esclusiva per l'acquisizione di un perimetro selezionato di Mps dopo aver approvato insieme al Tesoro, azionista di controllo del Monte, i presupposti per una potenziale operazione "avente ad oggetto le attività commerciali di Mps, attraverso la definizione di un perimetro selezionato e di adeguate misure di mitigazione del rischio".

Standard & Poor's

Nella serata di venerdì l'agenzia di rating S&P, nella nota in cui aveva confermato il rating sull'Italia migliorandone l'outlook, sul tema aveva scritto: "Il Governo italiano è favorevole a un ulteriore consolidamento nel settore finanziario. Sappiamo che sono in corso complesse discussioni per consentire l'acquisizione di Mps da parte di un'altra grande banca italiana; un accordo richiederebbe quasi certamente un significativo contributo di capitale da parte dello Stato italiano, che rappresenta un rischio fiscale contingente".

Le reazioni politiche

«Vittoria! Svendita di MPS a Unicredit è saltata. Merito anche della Lega che ha denunciato l'irrazionalità economica e sociale dell'operazione». Lo scrive su Twitter il deputato della Lega Guglielmo Picchi. «Felice che da soli contro tutti - aggiunge - siamo riusciti a bloccare il sacco di Siena con la svendita di Mps e macelleria economica e sociale connessa con l'operazione. Grazie a Salvini e alla Lega».