MONICA PIERACCINI
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Economia

“Il 24 e il 31 dicembre negozi chiusi alle 18”, è la richiesta dei sindacati toscani

Intanto Filcams Cgil e Uiltucs Toscana hanno proclamato come ogni anno lo sciopero del commercio nei giorni del 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio

I sindacati toscani chiedono la chiusura anticipata dei negozi il 24 e 31 dicembre

I sindacati toscani chiedono la chiusura anticipata dei negozi il 24 e 31 dicembre

Firenze, 23 dicembre 2024 - Chiusure anticipate il 24 e il 31 dicembre per permettere ai lavoratori del commercio di trascorrere le festività in famiglia. È questa la proposta avanzata dai segretari generali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Toscana – Stefano Nicoli, Alessandro Gualtieri e Marco Conficconi – alle associazioni di categoria regionali, tra cui Confcommercio Toscana, Confesercenti Toscana, Legacoop Toscana, Ancc e Dmo.

«Siamo a chiedervi di farvi promotori, presso le numerose società e cooperative che fanno riferimento alle vostre associazioni, di una chiusura al pubblico entro le ore 18 nelle giornate del 24 e del 31 dicembre», si legge nella lettera inviata dai sindacati. Una richiesta che nasce dalla consapevolezza che, in queste giornate e orari, i fatturati non subiscono incrementi significativi, mentre aumentano i costi gestionali e le tensioni con i dipendenti.

«Durante le festività natalizie, unanimemente considerate un momento da dedicare alla famiglia e alla socialità, non è giusto chiedere ai lavoratori di svolgere orari che non rispondono alle esigenze primarie delle attività commerciali né a quelle della clientela», spiegano i sindacati. È prioritario, sottolineano Nicoli, Gualtieri e Conficconi, favorire un positivo clima aziendale e la conciliazione tra vita lavorativa e personale per tutti i dipendenti.

La proposta è stata accolta favorevolmente da Confcommercio Toscana. «La richiesta avanzata dai sindacati è ragionevole e garbata, e non ci trova ostili. Già negli ultimi anni - spiega il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni - molte realtà della rete distributiva tradizionale e della grande distribuzione hanno adottato la prassi di chiudere anticipatamente in queste date. Questo per venire incontro alle esigenze di conciliazione dei tempi di vita dei dipendenti, come sottolineato dai sindacati».

Marinoni ricorda però che la decisione sugli orari di apertura e chiusura è una prerogativa delle singole imprese, poiché con la liberalizzazione non esistono regolamentazioni che impongano vincoli specifici. E’ raro, comunque, fa presente, trovare attività aperte dopo le 19 in queste giornate, segno di una sensibilità diffusa sul tema.

Sciopero per le festività

Oltre alla richiesta di chiusura anticipata, Filcams Cgil e UilTucs Toscana hanno proclamato sciopero per Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania. «No al sempre aperto, no a lavorare per le feste: il commercio non è un servizio essenziale, la festa non si vende», affermano i sindacati. La regolamentazione delle aperture nei festivi, secondo le sigle sindacali, non è solo una questione di diritti dei lavoratori, ma anche un modo per tutelare il territorio, l’ambiente e i centri storici.

I sindacati ricordano inoltre che il lavoro nelle festività civili e religiose, individuate dal contratto nazionale, non è obbligatorio: «I lavoratori non possono essere comandati al lavoro senza il proprio consenso, come molte sentenze hanno già sancito».