Monica Pieraccini
Economia

Olio toscano, è iniziata la raccolta. Le previsioni (incoraggianti) della campagna produttiva 2024/2025

Gli olivicoltori: “Annata buona, l'auspicio è che la produzione torni attorno ai 200mila quintali”.

Cominciata la raccolta delle olive

Cominciata la raccolta delle olive

Firenze, 9 ottobre 2024 – Sarà un'annata sicuramente migliore di quella 2023, sia dal punto di vista della qualità che della quantità, anche se potrebbe non esserci un grande recupero rispetto agli anni precedenti. Questa, in sintesi, la previsione degli addetti ai lavori, alla quale si aggiunge quella di Ismea. Secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, le regioni del Centro potrebbero con questa raccolta, che, in alcune aree della Toscana, in particolare in Maremma e sulla costa livornese, è già iniziata, segnare rispetto al 2023 un recupero del 70% della produzione. In quanto ai prezzi, sempre Ismea rileva in Toscana per il periodo gennaio-agosto 2024 rispetto allo stesso periodo 2023, quindi precedente alla raccolta di quest’anno, una tendenza al rialzo per l'olio. I prezzi alla produzione, Iva esclusa, sono passati per l'Igp Toscano da 8,9 euro al chilo a 11 euro, con un incremento che sfiora il 25%.

«Sarà un'annata interessante per tutta la Toscana, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo», commenta Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio di tutela dell'olio toscano Igp. «Non si registrano attacchi della mosca, il caldo ha evitato questo problema. La raccolta è partita, dal punto di vista qualitativo è un ottimo olio, però crediamo che si possa raggiungere anche una discreta quantità, nettamente superiore a quella del 2023, dove di olio non ce n'è praticamente stato, ma anche degli anni precedenti. Ci auguriamo di tornare attorno ai 200mila quintali di olio prodotto nella regione».

Più prudente è Luca Marcucci, olivicoltore e vicepresidente della Cia Siena. «Sarà un'annata eccezionale dal punto di vista qualitativo, ma temo che la quantità sarà ridotta, una cosiddetta "annata di scarica"». Anche se la mosca non ha causato danni, le piante hanno subìto inizialmente l'attacco della tignola e sofferto la siccità, anche se non uniformemente. «Negli stessi appezzamenti ci sono oliveti con molte olive e altri con pochissimi frutti», spiega Marcucci. E’ comunque certo che la campagna di produzione 2024/2025 sarà nettamente migliore rispetto allo scorso anno.