REDAZIONE ECONOMIA

Pasqua e Pasquetta, è sciopero del commercio

I sindacati Filcams Cgil e Uiltucs Toscana: “I diritti dei lavoratori non sono merce in vendita”

Un negozio di abbigliamento

Un negozio di abbigliamento

Firenze, 25 marzo 2024 – No alle aperture indiscriminate nelle festività. Anche quelle di Pasqua e Pasquetta. Per questo i sindacati Filcams Cgil e Uiltucs Toscana hanno proclamato anche quest’anno lo sciopero del commercio nei giorni 31 marzo e 1 aprile, sotto lo slogan “Chiuso per festeggiare”. L’obiettivo è “rispettare le feste per rispettare le persone”.

"Lasciare aperti i negozi nelle festività pasquali è un gesto in contrasto con i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, spiegano in una nota le due sigle sindacali. “Il commercio è da sempre uno dei settori più colpiti da un consumismo insostenibile che vuole negozi sempre aperti e addetti costretti in un modello di società che non consente più di conciliare i tempi di vita e lavoro”.

"Non diciamo solo no al lavoro festivo, ma dobbiamo rivedere - sottolinea Stefano Nicoli, segretario generale Filcams Cgil Toscana - i tempi e i modi del commercio, ripensare il ruolo dei centri commerciali, riflettere sull’apertura continua di grandi strutture, un processo che non tiene minimamente in considerazione la sostenibilità ambientale, urbana e sociale. Difendiamo il diritto di vivere le feste per valorizzare la vita delle persone”.

"Siamo convinti - prosegue Marco Conficconi, segretario Uiltucs Toscana - che si debba cercare un altro modello di riferimento nel commercio, che vada oltre il consumismo e le aperture indiscriminate. Recuperare una dimensione sociale e familiare del riposo festivo è una necessità contro le liberalizzazioni sbagliate che illudono di dare crescita economica, ma creano solo dumping sociale e salariale. I diritti e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio non sono merce in vendita”.