Firenze, 30 settembre 2024 – Entra in vigore il 1 ottobre 2024 la patente “a punti” o “a crediti” per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili. Una misura vista come uno strumento prezioso dalla Filca-Cisl Toscana. Critiche invece la Cigl e soprattutto la Uil Toscana. La Cgil Toscana, pur considerando la patente un passo avanti, la ritiene limitata perché non copre tutti i settori lavorativi, mentre secondo la Uil è uno strumento troppo indulgente nei confronti delle aziende che violano le norme di sicurezza.
Come funziona la patente a punti
La patente sarà dotata di un punteggio iniziale di 30 crediti, che possono essere incrementati fino a un massimo di 100 crediti attraverso investimenti o formazione in ambito di salute e sicurezza. Lavorare senza patente o con un punteggio inferiore a 15 crediti comporterà sanzioni amministrative pari al 10% del valore dei lavori affidati, con un minimo di 6mila euro, oltre all’esclusione dai lavori pubblici per sei mesi. I crediti potranno essere decurtati per violazioni legate alla sicurezza sul lavoro, come ad esempio la mancanza di dispositivi di protezione individuale. In caso di infortuni gravi o mortali, l'Ispettorato del lavoro può sospendere la patente fino a 12 mesi. Le aziende possono richiedere la patente a punti dal 1 ottobre 2024 tramite questo link.
Le reazioni dei sindacati
«La patente a crediti è uno strumento prezioso e atteso da anni perché punta alla qualificazione del settore partendo dall’uomo e dal lavoro, e ha come obiettivo garantire sicurezza e legalità nei cantieri», commenta la segretaria generale della Filca Cisl Toscana, Simona Riccio. «Grazie anche al pressing della Filca e della Cisl sono stati migliorati molti aspetti e si è evitato che l’entrata in vigore del provvedimento slittasse di mesi. L’avvio del nuovo strumento andrà tarato ed accompagnato, introducendo correttivi e miglioramenti con l’apporto di tutto il sistema bilaterale e delle parti sociali dell’edilizia. Il provvedimento alzerà gli standard di prevenzione della sicurezza nei cantieri e favorirà il contrasto al lavoro irregolare; maggiore sicurezza e regolarità credo siano obiettivi condivisibili da tutti». «A questo provvedimento - prosegue la segretaria Filca-Cisl Toscana - dopo la tragedia di Via Mariti nel cantiere dell’Esselunga a Firenze, si aggiungono le recenti norme in materia di sicurezza che parificano il settore privato a quello pubblico ,comprese le garanzie di applicazione contrattuale e i punteggi premiali alle imprese che investono sul tema della sicurezza. Tutto questo fa presagire un importante cambio di marcia sulla sicurezza e sulla qualificazione delle imprese di cui il comparto delle costruzioni ha veramente bisogno».
Nonostante riconosca il valore della patente a punti, Mirko Lami del dipartimento salute e sicurezza della Cgil Toscana esprime alcune riserve. «È un passo avanti, ma non è quello che avevamo chiesto – sottolinea perché riguarda solo il settore edilizio, anche se allargato a chi entrerà nei cantieri, ma non riguarda tutte le attività e tutti i settori come richiediamo da tempo. La patente a punti deve essere uno strumento che vada a premiare quelle aziende che producono sicurezza, che coinvolgono i responsabili della sicurezza sul lavoro, ma non attraverso l'abbattimento degli indici degli infortuni che vanno tolti dai premi di risultato, perché ormai sappiamo bene che con questi strumenti gli infortuni si trasformano magicamente in malattia». «Certamente – conclude Lami - è stato apprezzato che non ci sia stato un rinvio e che il primo di ottobre si parta con la patente a crediti, perché è necessaria in un paese dove le morti e gli infortuni sul lavoro sono in aumento e dove, nonostante le leggi, sono in aumento le occasioni di lavoro attraverso il lavoro nero, lo sfruttamento e il caporalato: la Cgil Toscana continuerà il lavoro per smantellare questi fenomeni».
Più critica nei confronti della patente a punti è la Uil Toscana. «Secondo noi questa è una misura insufficiente. Una vita umana non può valere 15 punti», il commento del segretario generale della Uil Toscana Paolo Fantappiè. «Se un’azienda viola le norme sulla sicurezza va fermata, non deve più lavorare. Addirittura in caso di infortunio mortale in cantiere basterebbe un corso sulla sicurezza per poter tornare a lavorare. Non possiamo sviluppare un sistema identico a quello del codice della strada». «Come Uil – conclude – non avevamo chiesto questo al governo e non possiamo accettarlo, soprattutto dopo le recenti tragedie sul lavoro, come quella del cantiere di via Mariti a Firenze dello scorso febbraio».