Firenze, 14 dicembre 2022 – Voucher formativi, assegni per l'impiego, contributi per start up. Queste alcune delle nove misure di politica attiva messe in campo dalla Regione Toscana per favorire l'occupazione. Il nuovo patto per il lavoro è stato firmato nell'auditorium di Sant'Apollonia a Firenze dal presidente Eugenio Giani, dell'assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini, dalle parti sociali e dai soggetti presenti nella Commissione regionale permanente tripartita. Si tratta di 53,8 milioni di euro che rappresentano la quota ricevuta dalla Toscana – la più significativa tra quelle assegnate alle Regioni - dei 'residui storici' della cassa integrazione in deroga sbloccati negli scorsi mesi a livello nazionale e oggetto del protocollo tra Regione e ministero del Lavoro, siglato con l'allora ministro Orlando.
I destinatari delle misure
Beneficeranno degli strumenti previsti nel patto soprattutto le persone iscritte allo stato di disoccupazione, residenti in tutto il territorio toscano. Particolare attenzione è stata rivolta a donne, giovani e soggetti vulnerabili. Il piano include anche specifici interventi per alcune tipologie di occupati.
La ripartizione delle risorse
Il nuovo patto per il lavoro prevede di ripartire e assegnare risorse ad ogni territorio su base provinciale, tenendo conto della situazione economica, sociale e occupazionale dei singoli territori e dell’eventuale presenza di aree di crisi complessa e non complessa e delle aree interne, secondo un modello definito da Irpet. Alle aree di crisi industriale complessa, cioè Livorno e Piombino, non complessa, cioè Massa Carrara, e regionale è stato assegnato un quarto dell'intero budget. In prima battuta è previsto lo stanziamento del 50% delle risorse totali disponibili, per consentire monitoraggi e valutazioni su riparti territoriali ed efficacia delle misure. Una sorta, quindi, di prima fase di sperimentazione, durante la quale assessorato al lavoro e Commissione regionale permanente tripartita potranno mettere in campo, se necessario, eventuali correttivi, superare, implementare o introdurre altre misure, anche alla luce dell'attuazione degli strumenti previsti dal Pnrr, della nuova programmazione Fse+ 2021/2027 e del mutato scenario socio-economico.
Le misure del patto per il lavoro
Sono nove le misure che saranno messe in campo attraverso il nuovo patto. Eccole:
Assegno per l'impiego
Consiste in uno sviluppo della sperimentazione regionale dell’assegno di ricollocazione per applicare una forma di cooperazione attiva tra servizi che punti ad un obiettivo comune: l’occupazione. Le misure possono essere erogate dai centri per l'impiego, da agenzie per il lavoro o agenzie formative accreditate.
Contributi per start up di impresa
Sono previsti fino a 8mila euro di contributi a fondo perduto per spese sostenute in fase di start up, per imprese da costituire o di recente costituzione sul territorio regionale. Si intendono così sostenere le spese che rientrano nelle attività di formazione, consulenza e orientamento. L'importo massimo sarà maggiorato fino a 10 mila euro in caso di lavoratrici o giovani under 40. È prevista, inoltre, la possibilità di maggiorare l’importo massimo del contributo in funzione del numero dei soci della start up, anche in caso di workers buyout, ovvero di salvataggio dell'impresa da parte dei lavoratori.
Voucher formativi individuali
E' un contributo finalizzato a promuovere, tramite il rimborso totale o parziale delle spese di iscrizione al corso, l’accesso a percorsi di accrescimento delle competenze professionali con l’obiettivo di fuoriuscita dallo stato di disoccupazione e di miglioramento della propria posizione nel mercato del lavoro. I corsi per i quali può essere richiesto il voucher sono erogati da organismi formativi accreditati.
Voucher di conciliazione
Il patto prevede misure di accompagnamento ai percorsi di politica attiva, volte a favorire la conciliazione vita lavoro. Sono i voucher per l'acquisto di servizi educativi, per la cura e l'intrattenimento e sostegno di figli minori di 13 anni e voucher per l'acquisto di servizi per la cura e l'assistenza di figli in condizioni di non autosufficienza e/o disabilità certificate. Sono inoltre previsti interventi di sostegno alla mobilità geografica con un contributo forfettario sulle spese di trasporto per la frequenza di percorsi formativi o di tirocinio concordati con il centro per l'impiego o con i soggetti accreditati.
Voucher 'Just in time'
Ha lo scopo di soddisfare le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori e delle imprese che necessitano di professionalità specifiche, intervenendo tempestivamente con l'individuazione di personale che ha bisogno di colmare gap formativi oppure di diversificare o accrescere le competenze di base attraverso la partecipazione a percorsi formativi mirati e personalizzati. Diversamente dal voucher formativo, il voucher just in time viene erogato al termine di un percorso avviato attraverso la richiesta dell’impresa interessata all’assunzione e passa attraverso l’intermediazione, svolta dai centri per l’Impiego, di domanda e offerta di lavoro. Mira pertanto a ridurre le tempistiche che intercorrono tra la manifestazione di interesse dell’impresa all’assunzione di nuovo personale, l'individuazione del soggetto da mettere in formazione, lo svolgimento del percorso formativo e l'occupabilità. Il voucher just in time potrà essere esteso sperimentalmente a occupate e occupati in imprese in situazioni di crisi, imprese con un programma significativo di nuove assunzioni a seguito di ampliamento o riconversione aziendale legati a nuovi investimenti, imprese che necessitano di professionalità mancanti nel mercato del lavoro individuate nell’avviso.
Percorsi formativi brevi finalizzati all'occupabilità
Sono previsti interventi di formazione o di riqualificazione professionale di breve durata, rivolti a soggetti disoccupati, inoccupati ed inattivi, con lo scopo di accrescerne le competenze professionali e diminuire il disallineamento (mismatch).
Percorsi formativi collegati a protocolli territoriali
Il patto prevede interventi formativi rivolti a soggetti occupati, dipendenti e imprenditori, di aziende in crisi o in fase di riconversione e non occupati. Gli interventi sono attivati a seguito dei protocolli territoriali stipulati fra Regione Toscana, enti locali e parti sociali territoriali, e sono finalizzati a sostenere ambiti economici di rilievo per lo sviluppo locale ed a rilanciare aree in stato di crisi economica ed occupazionale. I percorsi formativi vengono avviati sulla base del fabbisogno formativo rilevato a livello locale.
Avvisi per la ricollocazione di lavoratori coinvolti in crisi aziendali
E' una specifica misura di intervento a sportello destinata a lavoratrici e lavoratori coinvolti in crisi aziendali. I bandi finanzieranno progetti, a governance pubblica di Regione e centri per l'impiego, con consultazione e coinvolgimento delle parti sociali aderenti alla Commissione regionale permanente tripartita che comprendono: formazione di durata variabile fino a 12 mesi nei casi di formazione con rilascio di qualifica, diploma o altro titolo, outplacement e assistenza alla ricerca attiva, tirocini, misure per l'auto-imprenditorialità comprendenti un pacchetto di servizi individuali e collettivi finalizzati all’analisi delle competenze e accompagnamento alla creazione di nuova impresa o del salvataggio tramite la modalità workers buyout.
Incentivi all'occupazione
L'ultima misura del patto prevede incentivi fino a 8mila euro destinati a datori di lavoro che assumono soggetti che abbiano sottoscritto il Piano di ricerca intensiva, Pri, e abbiano effettivamente avviato il percorso. L'entità dell'incentivo è legata alla tipologia di contratto e al profilo del lavoratore. Una particolare maggiorazione è prevista, ad esempio, in caso di assunzione di persone con disabilità, soggetti in situazioni di svantaggio, donne, con specifica attenzione alle vittime di violenza e di tratta. Al fine di promuovere il lavoro stabile, è previsto un incentivo per le trasformazione da contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato.