
Una sede Inps
Firenze, 3 luglio 2023 – Aumenti delle pensioni da questo mese, ma non per tutti. L’assegno di luglio che arriverà sui conti correnti dei pensionati sarà più ricco sia per la quattordicesima che per l’incremento per recuperare l’inflazione.
La base di calcolo è l’importo del trattamento minimo mensile anno 2023 pari a 563,74 euro. I pensionati al minimo potranno avere un aumento mensile di 8,46 euro se hanno meno di 75 anni e fino a 36, 08 euro mensili in più se hanno da 75 anni in avanti. Vediamo, in dettaglio, come vengono calcolate queste cifre e a chi spettano.
"La pensione di luglio – spiega Tommaso Petacchi, responsabile Inas Cisl di Pisa – sarà più consistente perché viene reso effettivo l’aumento previsto nella legge di bilancio 2023, che spetta a chi riceve un assegno al di sotto o pari al trattamento minimo. E’ una misura per contrastare il depotenziamento delle pensioni dovuto all’inflazione”.
Sono previsti però diversi scaglioni (con aumenti appunto da 8,46 a 36,08 euro mensili). «Chi ha la pensione al di sotto o pari al trattamento minimo da 563, 74 euro ed un’età inferiore ai 75 anni, da luglio riceverà un incremento di 1,5 punti percentuali e quindi salirà a circa 572,20 euro lordi mensili. Se invece il pensionato ha più di 75 anni, l’aumento è del 6,4 per cento e quindi passerà da 563 a circa 600 euro». L’aumento destinato alle pensioni al di sotto o pari al trattamento minimo è indicato nel cedolino dalla frase «Incremento legge 197/2022». Non variano invece la altre pensioni.
Poi, dal 2024, ci sarà un ulteriore incremento per tutti, indipendentemente dall’età, pari al 2,7 per cento. «Anzi, dal 2024, coloro che hanno la pensione pari o superiore a quattro volte il minimo, cioè 2.101,52 euro – sottolinea Petacchi – verrà applicato un meccanismo al contrario: l’adeguamento all’inflazione sarà meno generoso rispetto a quello del 2022».
Un’altra voce presente questo mese è «Quattordicesima – legge 3 agosto 2007, n.127 – credito anno 2023», che è appunto la quattordicesima, erogata dall’Inps d’ufficio (quindi in base ai dati reddituali posseduti dall’istituto) ai pensionati con reddito fino a 14.657,24 euro lordi all’anno e almeno 64 anni di età, compiuti entro il 30 giugno 2023.
«La quattordicesima intera – fa presente Petacchi – va a chi percepisce un assegno fino a 10.992 euro lordi annui, altrimenti va a scalare, fino al limite massimo, appunto, di 14.657,24 euro». La quattordicesima varia anche in base agli anni di contributi versati e oscilla da un minimo di 336 euro ad un massimo di 504 euro, «che per esempio andranno a chi ha più di 28 anni di contribuzione». A coloro che compiono 64 anni dal 1 luglio al 31 dicembre 2023, e a chi è andato in pensione nel corso del 2023, e non dal 1 gennaio di quest’anno, la quattordicesima sarà erogata, come di consueto, con la pensione di dicembre 2023.
Briciole per l’indennità di accompagnamento
L’indennità di accompagnamento – che spetta a chi è incapace di compiere in autonomia gli atti quotidiani della vita – è aumentata nel 2023 solo di tre euro mensili lordi, circa il +0,6%. E’ infatti passata da 524,16 a 527,16 euro. Era 522,10 euro nel 2021.
Quando rivolgersi all’Inps
La cosiddetta quattordicesima è erogata d’ufficio dall’Inps (per i pensionati che abbiano un assegno fino a un massimo di 1.130 euro lordi mensili). Ma chi non l’ha ricevuta e ritiene di averne diritto deve rivolgersi a un patronato o fare domanda sul sito dell’Inps (accesso con (Spid, Cns e Cie).
Il consulente digitale
L’Inps ha attivato il «consulente digitale delle pensioni», un servizio personalizzato attraverso il quale verificare se si ha diritto a prestazioni integrative per aumentare la pensione. Si accede dal link: serviziweb2.inps.it/S0207/ConsulenteDigitalePensionatoWEB/