Firenze, 27 gennaio 2025 - Il pagamento delle pensioni di febbraio 2025 arriverà sabato 1 per chi ha scelto l’accredito su conti postali o per chi ritira direttamente presso gli sportelli delle Poste.
Pensioni e diversificazione delle date di accredito
Per i pensionati che hanno optato per l’accredito su conti bancari, invece, la data è fissata a lunedì 3 febbraio. Questa differenza è legata ai diversi meccanismi operativi: Poste Italiane accredita gli importi anche nei giorni lavorativi ridotti, come il sabato, mentre le banche seguono un calendario che esclude il weekend e i festivi.
Rivalutazione annuale degli assegni pensionistici
Il cedolino di febbraio 2025 porterà con sé un piccolo aumento dovuto alla rivalutazione annuale degli assegni pensionistici. La rivalutazione, pari allo 0,8%, è stata stabilita dal Ministero del Lavoro con un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 novembre 2024. Questo incremento mira a compensare, almeno in parte, l’inflazione.
Adeguamenti differenziati per i pensionati: il meccanismo di rivalutazione è scaglionato in base all’importo dell’assegno:
- Pensioni fino a quattro volte il minimo, pari a 2.394,44 euro lordi, hanno una rivalutazione piena dello 0,8%.
- Per quelle tra quattro e cinque volte il minimo, da 2.394,44 a 2.993,05 euro, l’incremento è dello 0,72%.
- Assegni superiori a cinque volte il minimo, oltre 2.993,05 euro, vedranno una rivalutazione ridotta allo 0,6%.
Ad esempio:
- Una pensione lorda di 1.500 euro avrà un aumento mensile di 12 euro, portando il nuovo importo a 1.512 euro.
- Un assegno di 2.500 euro vedrà un incremento di circa 19,68 euro.
- Una pensione lorda di 3.500 euro aumenterà di 25 euro, raggiungendo i 3.525 euro.
Variazioni sulle pensioni minime
Anche le pensioni minime subiranno una piccola variazione. Gli importi passeranno da 598,61 a 603,40 euro lordi. Grazie a una maggiorazione straordinaria introdotta dal governo, l’importo effettivo sarà di 614,77 euro.
Opzioni e incentivi
Le rivalutazioni per il 2025 – commenta Sandro Renzoni, coordinatore dei patronati Inca Cgil Toscana – sono minime e riflettono un adeguamento puramente tecnico all’inflazione. Non ci sono stati interventi strutturali significativi sulle pensioni, e molte delle novità annunciate, come l’estensione di Opzione Donna e Ape Sociale, si limitano a proroghe di misure già esistenti. Questi interventi mostrano dunque una continuità con il passato».
Le nuove norme includono anche il cosiddetto «incentivo al trattenimento in servizio», una misura che consente ai lavoratori che raggiungono i requisiti pensionistici di rinunciare temporaneamente alla pensione e ottenere un incremento della busta paga grazie alla riduzione dei contributi previdenziali. Questo sistema, esteso a chi segue le regole della riforma Fornero, potrebbe però ridurre, secondo Renzoni, le risorse complessive del sistema previdenziale.