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Polizze catastrofali, l’allarme dei commercialisti: “Un obbligo che pesa sulle Pmi toscane”

Alessandro Bettarini, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti di Firenze

Alessandro Bettarini, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti di Firenze

Alessandro Bettarini, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti di Firenze

Firenze, 9 aprile 2025 – L’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i rischi catastrofali ha fatto molto discutere il mondo dell’impresa, specialmente le piccole e medie realtà. A spiegarne i contorni e i potenziali impatti della novità è Alessandro Bettarini, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti di Firenze.

Quali imprese sono coinvolte nell’obbligo di stipula della polizza contro i rischi catastrofali?

“Tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese, sia italiane che estere operanti in Italia, erano inizialmente obbligate a stipulare la polizza entro il 31 marzo 2025. Parliamo di società di capitali, società di persone e imprese individuali. Restano escluse le imprese agricole e i professionisti. Tuttavia, il decreto legge n.39 del 31 marzo 2025 ha introdotto una proroga: per le medie imprese l’obbligo decorre dal 1° ottobre 2025, mentre per piccole e micro imprese è spostato al 31 dicembre 2025”.

Come funziona la copertura assicurativa?

"Ci sono tre fasce. Per valori fino a 1 milione di euro, la copertura è integrale. Per valori compresi tra 1 e 30 milioni, la copertura arriva fino al 70%. Oltre i 30 milioni, invece, vale la libertà contrattuale tra impresa e compagnia”.

Che impatto avrà questa misura sulle imprese toscane?

"L’impatto sarà significativo, soprattutto su territori già colpiti da eventi calamitosi come Firenze, Prato e Pistoia. Le Pmi, che costituiscono il 95% del tessuto imprenditoriale italiano, dovranno sostenere un costo aggiuntivo. Lo scopo della norma è chiaro: spostare l’onere degli indennizzi dalle casse pubbliche a quelle del settore privato, responsabilizzando le imprese in un’ottica di prevenzione.

Quali beni aziendali sono coperti dalla polizza?

"Solo quelli materiali iscritti all’attivo di bilancio: terreni, fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali. Non sono coperti automezzi e merci. Sono assicurabili anche beni in leasing o in affitto, se utilizzati nell’attività d’impresa".

E se i beni non sono di proprietà dell’imprenditore?

"In quel caso, l’obbligo ricade sull’impresa conduttrice, salvo che il proprietario non abbia già stipulato una polizza analoga”.

Cosa devono fare le imprese fin da subito?

"Verificare i beni posseduti, controllare eventuali polizze attive, coordinarsi con i proprietari e iniziare a valutare le offerte assicurative. Serve un’attenta pianificazione".

Sono previste sanzioni per chi non si adegua?

"No, ma le imprese non in regola potrebbero essere escluse da contributi pubblici o da eventuali rimborsi in caso di calamità”.