MONICA PIERACCINI
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Economia

Calo dei prestiti alle imprese in Toscana: -38% in 13 anni. Il dato provincia per provincia

Tra il 2011 e il 2024 le banche hanno prestato circa 27 miliardi di euro in meno alle imprese della regione. Ma crescono i depositi

Calano i prestiti delle banche alle imprese

Calano i prestiti delle banche alle imprese

Firenze, 17 febbraio 2025 – La Toscana è al decimo posto in Italia per il calo dei prestiti alle imprese. Tra il 2011 e il 2024 la flessione ha superato il -38%, pari a 27,2 miliardi di euro in meno. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre su dati Banca d’Italia, la consistenza dei prestiti è passata da 71,2 miliardi di euro a novembre 2011 a 44 miliardi a novembre 2024. La Toscana si posiziona a metà classifica nazionale, registrando una contrazione superiore alla media italiana, che sfiora il -35%.

Le province più colpite

A livello provinciale la situazione è particolarmente critica a Siena, che registra la maggiore flessione nella regione: -59,1% tra il 2011 e il 2024, con una riduzione dei prestiti da 7,8 miliardi a 3,2 miliardi di euro (-4,6 miliardi).

Segue Livorno, al 22esimo posto, con una contrazione del -45,3% (da 5,1 miliardi a 2,8 miliardi di euro). Al 31esimo posto nazionale c’è Prato, che ha perso il -44,4% dei prestiti (da 6,2 miliardi a 3,5 miliardi). Pistoia è al 35esimo posto, su un totale di 102 province, con una flessione del -41,9% (da 5,5 miliardi a 3,2 miliardi). Pisa segue al 40esimo posto, con prestiti calati del -41,1% (da 6,8 miliardi a 4 miliardi).

Nelle altre province toscane queste le flessioni:

  • Grosseto, 61esima: -35,2% (da 3,6 miliardi a 2,3 miliardi)
  • Firenze, 72esima: -32,2% (da 19,7 miliardi a 13,4 miliardi)
  • Massa Carrara, 75esima: -31,7% (da 2,3 miliardi a 1,6 miliardi)
  • Lucca, 80esima: -29,5% (da 7,7 miliardi a 5,5 miliardi)
  • Arezzo, 84esimo posto: -28,3% (da 6,3 miliardi a 4,5 miliardi)

Aumentano i depositi: +135% in Toscana

Se da un lato calano i prestiti, dall’altro crescono i depositi bancari. In Toscana, tra il 2011 e il 2024, i risparmi sono aumentati del +135%, passando da 13,1 miliardi a 30,9 miliardi di euro. Tuttavia, la crescita resta inferiore alla media nazionale, che si attesta al +160%. Siena è l’unica provincia d’Italia ad aver registrato una riduzione dei depositi (-20,1%).

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Le imprese preferiscono autofinanziarsi?

Secondo la Cgia di Mestre, le aziende italiane avrebbero smesso di affidarsi alle banche per il credito, preferendo l’autofinanziamento. Questo cambiamento è stato possibile grazie all’apporto di capitali propri (da parte di imprenditori e soci) e di terzi (mercato dei capitali e azionariato diffuso).

La domanda di credito da parte delle imprese è diminuita negli ultimi anni, sempre secondo la Cgia, anche grazie ad una fase di crescita economica che ha permesso a molte aziende di accumulare risorse da reinvestire.

Banche più selettive e regole più rigide

La contrazione dei prestiti è anche conseguenza delle trasformazioni imposte dalla Banca Centrale Europea. Dopo le crisi finanziarie degli ultimi decenni, la Bce ha introdotto parametri più rigidi nella valutazione del merito creditizio. Inoltre, le banche sono state obbligate ad aumentare la loro patrimonializzazione, riducendo i finanziamenti alle imprese considerate più a rischio.

Un altro fattore chiave è stata la vendita dei crediti deteriorati attraverso il mercato delle cartolarizzazioni, che ha permesso agli istituti di ridurre le sofferenze bancarie, ma ha anche reso più difficile l’accesso al credito per molte aziende.