MONICA PIERACCINI
Economia

Perché il prezzo dell’olio d’oliva al supermercato è alle stelle? I motivi

Speculazione e scarsa raccolta all'estero portano a cifre stratosferiche il costo del prodotto per il consumatore

Firenze, 17 ottobre 2023 – Prezzi alle stelle per l'olio d'oliva, che nelle ultime settimane ha registrato rincari fino al 50% nella grande distribuzione. Oltre che al dettaglio, l'olio si vende a peso d'oro anche ai ristoratori, che ne sono grandi utilizzatori, con un aumento di circa 6 euro al chilo (si è passati da 5 a 11 euro circa).

Secondo la quotazione Ismea, il prezzo medio all'ingrosso dell'olio extravergine d'oliva nella seconda settimana di ottobre è di 8,78 euro al chilo, in leggera flessione rispetto alle settimane precedenti, quando ha raggiunto il picco di 9,13 euro al chilo. Nel report di luglio scorso l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare già prevedeva che il 2023 sarebbe stato ricordato, probabilmente, come l'anno dei record nei listini degli oli di oliva.

Aumenta a dismisura il prezzo dell'olio al supermercato
Aumenta a dismisura il prezzo dell'olio al supermercato

Speculazione e poca materia prima

A spingere in alto il prezzo dell'olio sono due fattori soprattutto. Il primo è speculativo. L'olio nuovo ancora non c'è. In Toscana si stanno iniziando adesso a raccogliere le (poche) olive, ma i frantoi hanno già lanciato l'allarme in quanto quest'anno il prodotto sarà carente (si prevede una contrazione media nella regione del 20%, ma con punte del 50%). Di conseguenza, i prezzi sono già aumentati. L'altra ragione è che per due terzi la Toscana importa olio d'oliva e i due maggiori produttori mondiali, la Spagna e il Marocco, risentono del 40% di calo di produzione al momento, con prezzi record all'ingrosso nella penisola iberica, che hanno superato i 6 euro al chilo, livello mai raggiunto prima. Così oggi sui prezzi dell'olio d'oliva al dettaglio l'inflazione galoppa sul 60%, con rialzi appunto del 50%, anche sugli scaffali dei supermercati.

Conferma il trend Coldiretti Toscana, che sottolinea come sui prezzi dell’olio d'oliva “pesino i risultati della scarsa raccolta all’estero, in particolare nella penisola iberica, che è il primo produttore ed esportatore mondiale”.

E ciò avviene in una situazione in cui, aggiunge Coldiretti, “sono straniere 3 bottiglie su 4 consumate in Italia e le importazioni italiane di olio d’oliva dall’estero hanno segnato il record del secolo per un valore di oltre 2,2 miliardi di euro nel 2022, con un incremento di quasi il 20% nei primi sei mesi del 2023”. Così l'olio d'oliva è il prodotto che ha registrato i maggiori rincari nel carrello, anche più dello zucchero (+38%) e delle patate (+26%).

Filippi: “E' il momento di acquistare l'olio toscano”

“Alcuni elementi congiunturali esterni hanno provocato l'aumento dei prezzi dell'olio, segnatamente la mancanza di olio della Spagna. Probabilmente però - afferma Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio di tutela dell'olio toscano Igp - nelle prossime settimane e mesi il prezzo dell'olio all'ingrosso calerà, riassestandosi sotto i 9 euro al chilo”. “E' questo il momento buono - sottolinea - per comprare l'olio toscano, che non è aumentato, ma resta sui 10 euro al chilo, e si è ridotta la forbice rispetto a quello italiano, che prima costava dai 5 ai 6 euro al chilo e che ora invece ha praticamente lo stesso prezzo di quello prodotto nella nostra regione”.