«È una protesta che nasce dal cuore delle aree interne – spiega Fabio Mecarozzi, agricoltore di Scansano e rappresentate grossetano di Coapi – dove la crisi economica e sociale si intreccia con un dramma fatto di abbandono, spopolamento e infrastrutture inesistenti». L’entroterra grossetano vive una condizione disperata. «Qui i territori sono dimenticati – prosegue Mecarozzi – dove ogni azienda agricola che chiude non è solo un fallimento economico, ma una ferita profonda al tessuto sociale e culturale del Paese. Queste terre stanno morendo. Le infrastrutture inesistenti ci isolano, le politiche assenti ci ignorano. Se non si interviene ora intere comunità saranno cancellate per sempre».
Quindi anche i presìdi maremmani si uniscono alla protesta per denunciare al Governo che in queste zone, famose per produzioni agricole di qualità, la vita degli agricoltori procede a stenti. «Troppo pressante la crisi del settore – dice Mecarozzi – e troppo forti, dal punto vista economico, le forze dei nuovi latifondisti che comprano terreni e ci sviluppano impianti intensivi, trasformando i paesaggi».
I trattori tornano dunque a rombare e il loro rumore deve arrivare anche nelle stanze delle associazioni di categoria. «Premetto che non abbiamo nemici – dice Mecarozzi –, noi veniamo dal mondo delle associazioni agricole ma forse le sigle che ci rappresentano non hanno capito fino in fondo il problema».
In piazza porteranno i guadagni miseri, chiederanno una maggior tutela del made in Italy e anche una migliore e più efficace valorizzazione delle produzioni italiane. A loro fianco, per la prima volta, anche un’amministrazione comunale: quella di Sorano. Il sindaco Lotti è stato presente a un recente incontro con gli agricoltori. «Lotti ha garantito supporto istituzionale e la propria partecipazione alla mobilitazione – dice Mecarozzi – ribadendo l’urgenza di salvare queste terre dal declino. Presenti e collaborativi anche l’assessora Letizia Gagliardi e i consiglieri Albano Carrucoli e Samanta Barzi». Poi il rappresentante maremmano di Coapi dice: «Il documento sottoscritto chiede al Governo di dichiarare lo Stato di crisi per l’agricoltura italiana con particolare attenzione alle aree interne, dove la mancanza di strade, servizi e connessioni aggrava una situazione già drammatica. Senza interventi straordinari queste zone rischiano di trasformarsi in luoghi fantasma».