Firenze, 1 agosto 2023 – Sono 4.094 le famiglie toscane che hanno ricevuto l'sms dell'Inps che le avverte della sospensione del reddito di cittadinanza da agosto 2023. Si tratta del 12 per cento di quei 34mila nuclei che a fine 2022 risultavano percettori del sussidio in Toscana. Su un totale di oltre 159mila sms inviati in tutta Italia, nella nostra regione, quindi ne sono arrivati il 2,5 per cento del totale. Secondo i dati che ci ha fornito Inps, a Firenze e provincia lo stop al reddito di cittadinanza riguarda 955 famiglie. Segue Livorno, con 675, Pisa, con 515, quindi Lucca, dove lo stop da agosto coinvolge 414 famiglie, e Massa Carrara, dove i nuclei interessati sono 406. Sono, infine, 326 le famiglie pistoiesi che non riceveranno da questo mese il reddito di cittadinanza, 270 ad Arezzo, 233 a Grosseto, 160 a Siena e 140 a Prato.
Cosa succede alle famiglie che restano senza reddito di cittadinanza
Le famiglie che non percepiscono più il reddito e hanno i requisiti in quanto in situazione di particolare disagio, saranno presi in carico dai servizi sociali. Le disposizioni transitorie – fa infatti presente l'Inps – prevedono che, per alcuni nuclei familiari non attivabili al lavoro, possa pervenire una comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali. In questo caso potranno così continuare a percepire il reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023. Gli altri sono invece avviati ai centri per l'impiego, in attesa del decreto attuativo che darà il via, dal 1 settembre 2023, alla nuova misura del supporto per la formazione per il lavoro, Sfl. L’obiettivo della misura – spiega l'Inps - è l’inserimento al lavoro, garantendo al contempo un supporto economico pari a 350 euro mensili, per un massimo di dodici mensilità. Per accedere alla misura, oltre a presentare una domanda, è necessario seguire uno specifico iter, che sarà illustrato in una video guida messa a disposizione dall’istituto di previdenza.
Coloro che invece sono stati già avviati ai centri per l’impiego e risultano già inseriti nei programmi nazionali per la Garanzia occupabilità lavoratori (Gol) o in progetti utili alla collettività oppure in altre iniziative di attivazione, potranno proseguire nel loro percorso. Ai fini del riconoscimento del beneficio supporto per formazione e il lavoro, infatti, potranno essere convalidate iniziative di avviamento al lavoro già attivate. Dal 1 gennaio 2024, invece, le famiglie al cui interno sono presenti persone disabili, minorenni, o con almeno sessant’anni d’età, o componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione, saranno potenzialmente destinatari dell’assegno di inclusione.