Piombino (Livorno), 15 gennaio 2025 – Con la chiusura completa dei residui afflussi di gas russo alla frontiera di Tarvisio, diventa ancora più strategico il rigassificatore di Piombino e non possiamo permetterci di staccare l’impianto dalla rete. Questa la traduzione, in parole semplici, del ragionamento dell’amministratore delegato di Snam Stefano Venier, dopo il no della Regione Liguria al trasferimento della nale Italis Lng da Piombino a Vado Ligure nel 2026, come invece era stato concordato con il precedente presidente di Regione Giovanni Toti.
“Anche in tempi non sospetti – ha detto Venier in un’intervista al Corriere economia – quando, diciamo otto-dodici mesi fa, c’è stato un calo di attenzione e sembrava che le cose fossero state risolte per sempre, anche allora ho sostenuto che il contesto è estremamente fragile e che basta poco per rompere l’equilibrio e si crei la necessità di nuovi interventi. Una fragilità, che ci è stata ricordata dal mancato rinnovo, ampiamente previsto, dei contratti di transito del gas russo attraverso l’Ucraina. Bisogna dunque fare attenzione e continuare a lavorare sulle scelte che sono già state fatte e che servono a mettere in sicurezza il sistema con il completamento degli interventi infrastrutturali decisi da tempo”.
Venier sottolinea poi che possiamo affrontare la situazione grazie agli strumenti messi in campo e degli sforzi di diversificazione nelle forniture del gas già fatti. Sulla decisione del consiglio regionale ligure di negare l’ok all’arrivo a Vado Ligure della Italis Lng che ora si trova a Piombino, Venier ha evidenziato come “in realtà, dalle istituzioni, dal Governo, alle Authority, alle Regioni, la risposta è positiva e una soluzione si trova. Con uno sguardo appena sopra la cronaca il ragionamento è più evidente: negli ultimi tre anni i nostri investimenti annuali sono più che raddoppiati”.
Nel 2023 e nel 2024 Snam ha infatti avuto avuto il via libera a opere per oltre 4 miliardi dal ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica e dalle Regioni e in questo momento ci sono oltre 700 cantieri aperti.
“Il rigassificatore di Piombino – ricorda Venier – come del resto quello che entrerà in esercizio a primavera a Ravenna, è fondamentale. Finora a Piombino hanno attraccato oltre 50 navi. La rigassificatrice Italis è prenotata dal mercato per altri 19 anni. E’ un investimento strategico”.
E in effetti una nave gasiera porta a Piombino ogni volta circa cento milioni di metri cubi di metano. Il totale del gas immesso in rete dalla Italis Lng ad oggi è di circa 4,3 miliardi di metri cubi di gas che hanno contribuito in modo determinante a rendere l’Italia indipendente dalla Russia. In questo modo è possibile diversificare le fonti, cioè acquistare gas in varie parti del mondo e non essere più dipendenti da un singolo fornitore che in qualsiasi momento può ridurre l’erogazione o aumentare il prezzo. I carichi giunti a Piombino sono infatti provenienti prevalentemente da Stati Uniti e Algeria, ma anche da Qatar, Egitto e Congo. Eni ha sviluppato la ricerca e ha diversi pozzi di gas naturale in Egitto e in Congo dove ha stipulato accordi con i governi nazionali assicurandosi il 50% dell’estrazione di gas. E in questi giorni di freddo si capisce bene come sia importante avere la sicurezza delle forniture.