Monica Pieraccini
Economia

Saldi estivi, vendite al palo. A luglio flessione dell’8% sul 2023

Pesa la ridotta capacità di acquisto delle famiglie e la concorrenza dei negozi online, che fanno promozioni tutto l’anno

I saldi estivi non decollano

Saldi estivi 2024

Firenze, 10 agosto 2024 – È passato poco più di un mese dall'inizio dei saldi estivi, ma dopo l'ottimismo dei primi giorni, siamo ora in una fase di stallo. Nel mese di luglio si è registrato un calo delle vendite dell'8% rispetto allo stesso mese del 2023. Sebbene manchi ancora un mese alla fine delle vendite scontate, iniziate il 6 luglio scorso, il destino sembra già segnato. Non c'è un grande movimento di persone che fanno acquisti nei negozi fisici, mentre le vendite online, dove gli sconti si fanno tutto l'anno, vanno molto meglio.

«Luglio è stato un mese faticoso – commenta Paolo Mantovani, presidente di Federmoda Confcommercio Toscana – perché i saldi si stanno svolgendo in una situazione generale negativa, dove il potere d'acquisto delle famiglie è molto ridotto». Secondo le attese della vigilia, la spesa a famiglia per i saldi dovrebbe attestarsi sui 200 euro, ma forse in questa stagione si spenderà anche un po' meno. «La nostra è una regione turistica, ma quest'anno, anche se i numeri delle presenze e degli arrivi sono alti, si tratta in generale di un turismo che non ha grandi capacità di spesa», sottolinea Mantovani.

C'è poi una riflessione più generale da fare sui saldi. Le persone comprano oggi in modo diverso rispetto a qualche anno fa. Spesso, per esempio, comprano online, dove le promozioni sono disponibili tutto l'anno, quando non trovano quello che cercano nei negozi fisici. «I saldi – prosegue Marco Rossi, presidente di Fismo Confesercenti Toscana – vanno considerati come una semplice vendita promozionale. Non hanno più l'efficacia di una volta. Certo, non è così ovunque. I negozi situati nelle zone turistiche, nei grandi centri o lungo le coste, vendono di più». Va meglio anche per i negozi specializzati, che, oltre al prodotto, offrono una serie di servizi come orari di apertura mirati, vendite su appuntamento, sartoria e operazioni di fidelizzazione del cliente. In questo modo riescono ad arginare la concorrenza dell'online, dove hanno iniziato a vendere direttamente anche i produttori.

«Bisognerebbe regolamentare i negozi online – afferma Rossi – in quanto loro possono fare sconti e promozioni quando vogliono e per loro non vale la normativa che riguarda invece i negozi fisici. Senza contare che per chi ha un negozio fisico, con dipendenti e sartoria, non è più sostenibile pagare le tasse».

E invece chi compra a saldo cosa compra? Sembra un po' di tutto. C'è chi si orienta su abiti da cerimonia e formali e chi invece sceglie “il vestito per il giorno dopo”, ovvero magliette, pantaloncini corti e sneaker da sfoggiare camminando lungo le strade assolate.