
Come funziona il riscatto della laurea
Sul riscatto della laurea potrebbe cambiare qualcosa per gli insegnanti. È stato presentato in Senato un disegno di legge a firma di Carmela Bucalo (Fratelli d’Italia) che prevede un riscatto agevolato della laurea per il comparto istruzione e ricerca, con l’obiettivo di ridurre l’età pensionabile e rendere più attrattiva la carriera scolastica e accademica. Attualmente il riscatto agevolato della laurea, introdotto nel 2019, prevede un onere calcolato con un’aliquota del 33% sul minimale Inps, per un costo di circa 6mila euro all’anno. La proposta riduce questa aliquota al 5%, portando il costo del riscatto a circa 900 euro per anno di laurea, rendendolo molto più accessibile.
Il Ddl si applica esclusivamente ai lavoratori del comparto istruzione e ricerca che hanno iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996 in poi, quindi rientrano interamente nel sistema contributivo. Possono beneficiarne sia dipendenti a tempo indeterminato e determinato, sia coloro che, pur non occupati al momento, abbiano lavorato nel settore. Restano esclusi coloro che hanno contributi versati prima del 1996 e rientrano nel sistema misto o retributivo. Se approvata, la misura permetterebbe a molti insegnanti di raggiungere prima i requisiti contributivi per la pensione, ma comporterebbe anche un montante pensionistico inferiore rispetto a chi versa il riscatto ordinario al 33%. Per questo, chi punta ad un assegno più elevato potrebbe valutare il riscatto ordinario o integrare con una previdenza complementare.
In Germania il riscatto degli anni universitari è gratuito, come accade in Italia per le carriere nelle forze armate. La proposta dovrà ora passare al vaglio del Parlamento per l’approvazione.