Firenze, 6 gennaio 2025 – Sono almeno 700 i negozi che hanno chiuso nel 2024 in Toscana. Molti erano stati aperti da pochi anni, avventure imprenditoriali finite per i più svariati motivi. Ma tanti erano insegne storiche. Negozi che erano diventati veri e propri punti di riferimento per la collettività, scrigni di ricordi per generazioni.
Addio Baraonda dopo mezzo secolo
Adesso abbassano la saracinesca per sempre. Spesso i locali rimangono chiusi, non vengono occupati da nuovi negozi. E chi passa e conosceva quell’insegna storica non può gettare uno sguardo, con un’ombra di malinconia. Certo, il mondo cambia, ce lo diciamo spesso. E così cambiano anche il commercio e le abitudini degli italiani.
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Ma il parere di un esperto nell’acquistare un prodotto, il sorriso e i modi cortesi del negoziante che conosciamo da una vita sono un valore aggiunto importante. Valore che, appunto, va a scomparire. La Nazione ha raccontato decine di storie del genere negli ultimi mesi. Uno dei motivi per cui un negozio storico chiude è anche per mancanza di supporto dalle nuove generazioni. Gli eredi del commerciante spesso prendono altre strade che non sono quelle di portare avanti l’insegna di famiglia, con una vita spesso di rinunce e sacrifici. La storia di Anselmo, che a malincuore ha dovuto chiudere la sua ferramenta a San Casciano Val di Pesa è solo una delle tante storie di questo tipo. Eccone alcune.