Firenze, 8 gennaio 2024 - Salvo rinvii, nel 2024 debutterà l’It Wallet, il portafoglio digitale destinato a sostituire, per chi lo vorrà, lo Spid, ma anche la Cie-Carta di identità elettronica. Questo nuovo strumento sarà di fatto un’estensione dell’app Io, per accedere alla quale serve già lo Spid o un altro sistema di identità digitale, e dovrebbe comparire proprio all’interno dell’applicazione. All’interno del portafoglio digitale saranno disponibili vari documenti, come carta d’identità, Spid, Cie, tessera sanitaria, carta europea della disabilità, patente di guida, tessera elettorale, e altri ancora. L’obiettivo dell’It Wallet? Rendere più semplice la comunicazione con la pubblica amministrazione.
Ma quando arriverà? Dovrebbe essere disponibile da metà 2024. "Il vantaggio di questi strumenti digitali – spiega Damiano Cesa Bianchi, commercialista dello studio Cesa Bianchi & Piccioli di Firenze – è la velocità con cui è possibile presentare domande alla pubblica amministrazione o consultare dati, come quelli relativi alle ‘rottamazioni’ delle cartelle o i cassetti fiscali e così via. Attraverso lo Spid, per esempio, si possono utilizzare tutti i servizi dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps".
Non manca però il rovescio della medaglia. "Intanto, ci sono pratiche che ancora vanno presentate a mano e uffici pubblici che chiedono i certificati per dati che invece sono autocertificabili per legge", sottolinea. "Inoltre, bisogna fare attenzione a non tagliare fuori una parte di cittadini, non necessariamente anziani, che non hanno dimestichezza con la tecnologia. Per questo è importante, comunque, che funzionino anche i canali tradizionali, a partire dagli sportelli ‘fisici’ dove poter recarsi per avere informazioni o avviare delle pratiche".
Vantaggi e svantaggi ci sono anche per la Pec, la posta elettronica certificata, obbligatoria da tempo per le aziende. "Da ottobre scorso anche i cittadini possono scegliere (ma non è obbligatorio) il domicilio digitale e quindi farsi inviare le comunicazioni via pec", fa presente il commercialista. "In questo modo si riducono tempi e costi (una raccomandata costa 7 euro, con la stessa cifra si paga l’abbonamento annuale per avere la Pec), ma attenzione: la casella di posta elettronica certificata va consultata spesso. La data di notifica parte infatti dal giorno in cui lapec arriva al destinatario. Ci sono atti che possono essere impugnati entro 60 giorni. Le multe, invece, si pagano scontate se vengono saldate entro cinque giorni. Se si controlla la pec due volte all’anno, per fare un esempio, si perde la possibilità di fare ricorsi o si pagano sanzioni a cifre intere o, se si attende oltre, possono anche raddoppiare". Da ricordare, infine, che se si cambia indirizzo pec, imprese e professionisti sono chiamati a comunicare la variazione, le prime al registro delle imprese, i secondi ai relativi ordini professionali.
La posta certificata vale come domicilio
Cos’è il domicilio digitale? E’ la Pec che viene indicata dal cittadino per ricevere tutte le comunicazioni della pubblica amministrazione con valore legale direttamente nella propria casella di posta. Per attivare il domicilio digitale il sito di riferimento è domiciliodigitale.gov.it
La banca dati accessibile a tutti
Anpr è l’Anagrafe nazionale, ovvero una banca dati «unica, digitale e protetta» alla quale si può accedere dall’indirizzo anagrafenazionale.interno.it, tramite Spid, Cie o Cns. Così il cittadino può consultare i propri dati anagrafici, richiedere certificati o il cambio di residenza.
Le credenziali Spid e i provider accreditati
Per ottenere le credenziali Spid è possibile rivolgersi a uno dei gestori di identità, detti identity provider, accreditati dall’Agenzia per l’Italia digitale. I gestori d’identità sono 12 e ognuno offre diverse modalità. Info: www.spid.gov.it/cos-e-spid/come-attivare-spid