MONICA PIERACCINI
Economia

Spid, il 23 aprile scadono le convenzioni con i provider. Cosa accade ora?

I tre scenari possibili secondo Altroconsumo

Attivazione dello Spid (Archivio)

Firenze, 28 febbraio 2023 – Poco più di un mese e mezzo di tempo e scadranno le convenzioni che l'Agenzia per l'Italia Digitale ha concesso ai gestori del servizio Spid, da Poste Italiane ad Aruba. In scdenza già a fine 2022, Agid le ha prorogate fino al 23 aprile 2023. Lo Spid, cioè l'identità digitale unica, è utilizzata oggi da oltre 33 milioni di italiani per comunicare con le pubbliche amministrazioni, per accedere ai servizi di Inps, Agenzia delle Entrate, per utilizzare app della sanità pubblica come Toscana Salute. Cosa si rischia, dunque? Che si debba 'ricominciare' con un nuovo sistema? Altroconsumo spiega quali potrebbero essere gli scenari e i motivi per cui queste convenzioni potrebbero non essere rinnovate o ulteriormente prorogate.

I provider chiedono allo Stato maggiori garanzie

Non è l'Agid, cioè il Governo, a non voler rinnovare le convenzioni con i gestori. E' esattamente il contrario. Sono i gestori, infatti, che stanno chiedendo garanzie, specie di tipo economico, per sostenere i costi di un servizio che interessa così tante persone e enti. Attualmente sono in corso trattative al tavolo nazionale per trovare un accordo.

I tre scenari delineati da Altroconsumo

Il primo scenario è quello più rassicurante: le convenzioni vengono rinnovate perché il Governo trova le risorse per venire incontro alle richieste dei provider. I cittadini potranno quindi continuare a utilizzare lo Spid come fatto fino a oggi. Il secondo scenario, quello secondo Altroconsumo più probabile, è che si raggiunga l'accordo per un'ulteriore proroga fino a giugno 2023, in modo da avere più tempo per negoziare le nuove condizioni economiche necessarie al proseguimento del servizio. Infine, terzo scenario, il meno probabile, è che il 23 aprile cessi davvero il servizio Spid e, dal giorno dopo, i cittadini possano utilizzare soltanto la Cie, cioè la carta d'identità elettronica, per accedere a molti servizi della pubblica amministrazione.

Cosa può fare il cittadino? Iniziare a richiedere la Cie

Anche se si può fare con tutta la dovuta calma, il consiglio dell'associazione Altroconsumo è quello di iniziare a richiedere la Cie, cioè la carta di identità elettronica. “Il nuovo Governo – scrive Altroconsumo – si è posto l'obbiettivo di dare ai cittadini un unico strumento per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione. C'è allo studio anche l'ipotesi di un'app istituzionale in grado di unificare Cie e Spid da usare come un'identità digitale nazionale, ma la strada che al momento il Governo sembra intenzionato a seguire è quella di puntare tutto sulla Cie”.