MONICA PIERACCINI
Economia

Stipendi, più magri di oltre mille euro a Firenze e Prato

Le due province toscane registrano i cali più consistenti in Italia secondo le elaborazioni realizzate dal centro studi Tagliacarne sui redditi da lavoro dipendente. Livorno la città dove crescono di più: +5,9 per cento

Firenze, 18 febbraio 2023 – A Prato e Firenze le buste paga si sono alleggerite nel 2021 di oltre un migliaio di euro rispetto al 2019. E' quanto emerge dall'indagine del centro studi Tagliacarne, che mette a confronto i redditi da lavoro dipendente nelle province italiane. A Firenze gli stipendi sono scesi del 5,8%, mentre a Prato il calo è stato ancora più consistente: -7,1%. Solo altre due province italiane hanno registrato flessioni maggiori: Sondrio, dove i salari sono scesi del 13%, e Venezia, con il -8,2%. Tutti in controtendenza rispetto alla media nazionale, che vede crescere le buste paga tra il 2019 e il 2021 del +2,5%.

Nelle due province toscane, gli anni della pandemia hanno dunque avuto un forte impatto, anche se rispetto al 2020, nel 2021 gli stipendi sono risaliti. Firenze è settima nella graduatoria delle province per reddito da lavoro dipendente pro capite elaborata dal centro studi Tagliacarne, con una busta paga media di circa 16.687 euro. Nel 2019, quando Firenze era quarta in classifica, ammontava invece a 17.709, poi è scesa nel 2020 a 15.450 euro, scivolando al settimo posto, dove resta anche nel 2021, con appunto un reddito medio pro capite di 16.687 euro.

A Prato gli stipendi sono invece più bassi, poco meno di 13.291 euro e per questo la provincia toscana si piazza 24esima in Italia per redditi da lavoro dipendente pro capite. Nel 2020 i salari erano scesi a 12.393, erano 14.311 nel 2019. Tra il 2019 e il 2021, il peso in termini pro-capite del reddito da lavoro dipendente sul totale del reddito disponibile è rimasto stabile a livello nazionale intorno al 63%. A Firenze è del 69,6%, a Prato del 64,7%.

“Gli stipendi dei lavoratori dipendenti di Firenze e Prato – spiega Giacomo Giusti, responsabile ufficio statistica del Centro Studi Tagliacarne – hanno perso oltre un migliaio di euro a causa della pandemia, che ha avuto un forte impatto per le caratteristiche produttive delle due province. Firenze è fortemente turistica, e i flussi turistici sono crollati, tanto che nel 2020 le buste paga dei fiorentini sono scese non di un migliaio, ma di quasi 2.300 euro. Non ci sono stati licenziamenti tra i dipendenti, perché c'era il blocco, ma ovviamente molti lavoratori sono stati messi in cassa integrazione, che non è reddito da avoro dipendente, ma trasferimento sociale”. “A Prato – prosegue – le conseguenze sono state identiche, ed è successo lo stesso a Fermo, province che hanno il profilo settoriale più distante dalle altre: sono specializzate nel tessile-abbigliamento, settore che è stato colpito dalla pandemia a causa dei lockdown”.

L'andamento nelle altre province toscane

E' Livorno la provincia in cui le buste paga dei dipendenti crescono di più rispetto al 2019: +5,1% in due anni. Livorno è 50esima nella classifica del centro studi Tagliacarne, con uno stipendio medio di 10.321 euro. Siena è 25esima per reddito da lavoro dipendente pro capite, a poco meno di 13.250 euro. Rispetto al 2019 la crescita delle buste paga è del 4,8%. Segue, come crescita, Massa Carrara, al 71esimo posto della graduatoria, dove i salari salgono del 4,3% e le buste paga sono mediamente (dato 2021) di 8.226 euro. Lucca è 28esima, con stipendi d 13.018 euro medi , in aumento del 3,1% rispetto al pre pandemia. Crescono anche a Pisa, 42esima nella graduatoria, gli stipendi (+2,4%), che sono di 11.290 euro. A Pistoia salgono dell'1,5% (64esimo posto, 8.685 euro), a Grosseto del +0,5% (87esima, con 6.736 euro). Infine, scendono leggermente (-0,5%), ad Arezzo, che è 45esima, con una busta paga 2021 che ammonta a circa 10.770 euro.