MONICA PIERACCINI
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Economia

Superbonus 110, il punto: in Toscana investimenti per 7 miliardi di euro. La maggioranza per i condomini

Oltre il 96% dei lavori conclusi, crescita minima rispetto a febbraio. Il 110% ha ormai esaurito la sua spinta: restano solo deroghe e contenziosi aperti

Un cantiere edile (foto Stefano Preziotti di repertorio)

Un cantiere edile (foto Stefano Preziotti di repertorio)

Firenze, 10 aprile 2025 – Oltre 38mila edifici coinvolti, investimenti per quasi 7 miliardi di euro ed una percentuale di lavori conclusi superiore al 96%. Sono i numeri della Toscana sul Superbonus al 31 marzo 2025, secondo il report ufficiale pubblicato da Enea e Mase.

Nel dettaglio, nella nostra regione risultano 38.418 edifici interessati dalle agevolazioni, per un totale di 6,92 miliardi di euro di investimenti complessivi. Di questi, 6,78 miliardi sono stati ammessi a detrazione e ben 6,53 miliardi riguardano lavori già conclusi e certificati. Le detrazioni maturate per lavori conclusi, a carico dello Stato, sono quasi 7,1 miliardi.

Leggera crescita dei lavori conclusi rispetto a febbraio

Rispetto al monitoraggio del mese precedente (febbraio 2025), si registra una leggera crescita del numero di lavori ultimati, a conferma che il Superbonus 110% ha ormai esaurito la sua fase espansiva. La percentuale dei lavori conclusi era infatti al 96%, mentre a fine marzo è salita al 96,3%, segno che i cantieri ancora attivi stanno lentamente arrivando al termine. Si tratta di un dato coerente con il quadro normativo attuale, che di fatto non consente più nuovi accessi al 110%, salvo casi eccezionali previsti dalle deroghe.

La parte del leone la fanno i condomini

A sostenere maggiormente l’economia toscana è stata la spinta data dagli interventi nei condomini: sono 8.157 gli edifici condominiali coinvolti, con un investimento medio per immobile pari a 466.464 euro. Il totale degli investimenti in questo segmento ha superato 3,75 miliardi di euro, di cui il 94,8% è relativo a lavori già completati.

Ampia anche la partecipazione degli edifici unifamiliari, che rappresentano la fetta più numerosa con 16.989 unità. In questo caso, l’investimento medio si attesta intorno a 111.478 euro per edificio, con un totale ammesso a detrazione di 1,83 miliardi, il 98,2% dei quali già eseguiti.

Le unità immobiliari funzionalmente indipendenti, come porzioni di bifamiliari o appartamenti con accessi e impianti autonomi, ammontano invece a 13.272 interventi per 1,2 miliardi di euro complessivi, anche in questo caso con un'elevata percentuale di lavori conclusi (98,2%).

In Toscana non risultano interventi sugli immobili di categoria catastale A/9 aperti al pubblico (castelli e palazzi di pregio).

Cosa succede per i lavori non ultimati

Per poco meno il 4% degli interventi non ancora conclusi, resta fondamentale chiarire che, per accedere alle agevolazioni fiscali, è obbligatorio dimostrare l’effettiva esecuzione e conclusione dei lavori. In caso contrario, l’Agenzia delle Entrate potrebbe avviare procedure di recupero delle somme e, nei casi più critici, il sequestro degli importi già detratte.

Una deroga era stata introdotta nel 2023, consentendo la detrazione anche per lavori ceduti sulla base degli stati di avanzamento eseguiti entro il 31 dicembre dello stesso anno. Un’eccezione che non si applicava ai casi in cui l’intervento non venisse completato, anche se ciò impediva il raggiungimento del miglioramento delle due classi energetiche previsto dalla normativa.

In presenza di lavori incompleti, restano inoltre aperte le controversie tra imprese e condomini. Non è del tutto chiaro se i beneficiari possano richiedere risarcimenti alle imprese per le agevolazioni non incassate, rendendo la conclusione dei lavori l’unica via sicura per evitare contenziosi e garantire il pieno accesso ai bonus fiscali.