MONICA PIERACCINI
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Economia

Superbonus in Toscana, cosa cambia dal 2025

Al 31 ottobre 2024 l’onere a carico dello Stato per i lavori fatti in Toscana con il 110 è di 6,9 miliardi di euro. Cosa succede agli altri bonus edilizi

Un cantiere edile

Un cantiere edile

Firenze, 19 dicembre 2024 – Dal 2025 il Superbonus subirà un nuovo ridimensionamento, con l'aliquota che scenderà al 65%. Partito nel 2020 con una detrazione del 110%, il Superbonus ha già visto un progressivo ridimensionamento, passando al 70% nel 2024. La nuova aliquota si applicherà solo a interventi che rispettino precise condizioni: entro il 15 ottobre 2024 dovranno essere stati presentati il titolo Cilas e, per i condomini, il verbale assembleare che approva i lavori.

Secondo i dati Enea aggiornati al 31 ottobre 2024, in Toscana sono stati coinvolti 38.246 edifici, suddivisi tra:

  • 7.993 condomini;
  • 16.989 edifici unifamiliari;
  • 13.264 unità immobiliari funzionalmente indipendenti.

Gli investimenti totali nella regione ammontano a 6,5 miliardi di euro, con 6,4 miliardi di lavori conclusi e ammessi a detrazione. L’impegno finanziario dello Stato, invece, è pari a 6,9 miliardi di euro. Il costo medio per intervento è stato di:

  • 461.140 euro per i condomini;
  • 111.501 euro per gli edifici unifamiliari;
  • 92.187 euro per le unità indipendenti.

Gli altri bonus edilizi, tagli in arrivo

Non solo il Superbonus è destinato a ridursi. La manovra di bilancio 2025, in fase di approvazione, prevede un progressivo ridimensionamento degli altri bonus edilizi. L’Ecobonus scenderà al 50% per le prime case e al 36% per le seconde già dal 2025. Il bonus ristrutturazione, che da oltre 30 anni è un pilastro delle agevolazioni edilizie, sarà limitato al 50% solo per le prime abitazioni, scendendo al 36% per le altre. Dal 2026, le aliquote potrebbero ulteriormente ridursi fino al 30%. Saranno inoltre esclusi dagli incentivi, già dal 2025, le caldaie alimentate da combustibili fossili, favorendo sistemi ibridi o a pompa di calore. Non sempre peruesti sistemi presentano costi elevati e, in alcune aree come l'alta montagna, difficoltà tecniche.

Le preoccupazioni di Cna Toscana

Roberto Pellegrini, coordinatore del settore costruzioni e impianti di Cna Toscana, esprime forte preoccupazione per l’impatto di queste riduzioni, soprattutto sui bonus "minori". «Il Superbonus è ormai agli sgoccioli, quello che ci preoccupa sono i bonus minori, come il bonus casa, che hanno sempre prodotto effetti positivi sia sull’economia che sull’ambiente. La loro riduzione drastica rischia di avere un impatto negativo sul tessuto economico-produttivo della Toscana, in particolare sui settori legati alla casa come edilizia, serramentistica e impiantistica». Per non parlare dell’esclusione dagli incentivi delle caldaie a gas. «Oltre il 90% del patrimonio immobiliare toscano utilizza questo tipo di caldaie. La loro sostituzione con sistemi ibridi richiede interventi invasivi e spazi esterni, con costi che possono arrivare fino a 10mila euro per una sola installazione. E poi questo tipo di ristrutturazione non è sempre praticabile, penso per esempio agli edifici del centro storico di Firenze, dove non c’è abbastanza spazio esterno per installare gli impianti di ultima generazione».

«I bonus edilizi hanno rappresentato un motore economico fondamentale nel post-pandemia, contribuendo alla crescita del Pil e alla riduzione delle emissioni di CO2. Una riduzione eccessiva delle agevolazioni avrà sicuramente un impatto negativo sul tessuto economico toscano, in particolare sui settori legati alla casa, come quello delle costruzioni, che hanno effetti moltiplicativi molto più alti rispetto ad altri settori. Inoltre potrebbe compromettere il raggiungimento degli obiettivi della direttiva europea sulle case green, che prevede una riduzione del 16% dei consumi energetici e delle emissioni entro il 2030, con conseguenti sanzioni all’Italia da parte della Ue».