Firenze, 21 giugno 2023 – Dopo lo stop per la pandemia, il 2022 e i primi tre mesi 2023 segnano la ripresa per il turismo in Toscana. Lo afferma il rapporto Irpet, che registra da gennaio a marzo di quest'anno una crescita delle presenze di quasi il 37% rispetto al primo trimestre 2022.
Stessa crescita (+36,6%) registrata nel 2022 rispetto al 2021. Se rispetto al 2021 sono stati recuperati circa 1,7 milioni di pernottamenti (+138,7%), nel gennaio-marzo 2023 rispetto al 2022 l’aumento si ferma a 1,1 milioni (+36,6%).
Per pareggiare il divario dal primo trimestre 2019 (-19,6%) restano dunque ancora da riconquistare circa un milione di pernottamenti.
Come nel 2022, protagonisti della ripresa sono gli stranieri (+93%), in particolare extra-europei (+145,6%). Resta per questi ampia la distanza dai flussi 2019 (-34%), quasi colmata, invece, dagli europei (-5,5%). Intanto, la Regione Toscana ha annunciato nuove norme rispetto alle locazioni turistiche.
«Abbiamo formalizzato insieme agli altri assessori regionali un documento di proposte e, anche nella revisione del Testo unico regionale del turismo, inseriremo norme - ha detto l'assessore regionale Leonardo Marras, intervenendo alla presentazione del rapporto Irpet - che accompagneranno il dibattito nazionale in modo da inquadrare nel modo più corretto questa tipologia di offerta turistica».
«La Toscana - ha spiegato - intende stare dentro al dibattito nazionale appena partito, sulla base della proposta di legge della ministra Santanchè che, insieme a tutte le altre Regioni, abbiamo giudicato largamente insufficiente per governare un fenomeno così rilevante del turismo italiano».
I territori che più stanno beneficiando del ritorno dei turisti
Il consumo turistico nel 2022 è sostanzialmente tornato ai livelli del 2019 attestandosi sui 10 miliardi (resta da recuperare ancora il 4,8%), a vantaggio soprattutto delle destinazioni balneari e in misura minore delle aree rurali a scapito delle maggiori città d’arte e termali. Le destinazioni marittime e quelle montane sono infatti le uniche ad aver pienamente recuperato i livelli 2019: +5,5% e +1,9% rispettivamente. Quelle collinari si fermano al -4,8%. Netto ancora il ritardo delle città d’arte, -23,7%, dipendenti dai flussi internazionali. Firenze su tutte, ma anche Pisa e Montecatini. Note positive invece per la Piana di Lucca e la Val di Chiana Aretina. Tra gli ambiti con le prestazioni migliori nel 2022 in confronto al 2019, Livorno e la Costa degli Etruschi, Riviera Apuana e Isola d’Elba tra i balneari, Val d’Orcia, Val di Chiana e Val d’Arno Aretino tra i collinari. Tra quelli montani Lunigiana, Amiata e Casentino.
Da dove arrivano i turisti
Le presenze straniere tra il 2021 e il 2022 sono raddoppiate, passando da 12,5 a 24 milioni. Non solo europei (+59,3%) ma soprattutto extraeuropei (+303,9%) in particolare da America e Oceania. Le presenze Usa hanno registrato un +335,6% rispetto al 2021, praticamente recuperando i livelli 2019. Quelle asiatiche 2022 invece hanno segnato -64,1% in confronto a quelle 2019. Notevole tuttavia il confronto col 2021: +275,7%, con segnali molto confortanti dai mercati dell’estremo oriente anche per il 2023. Ottimo il contributo dai paesi centro-europei di lingua tedesca che, dopo la crescita del 2021, si consolidano anche nel 2022 con un aumento intorno al 30%. I flussi nazionali provengono soprattutto dalle regioni del centro-sud, seppur con un 10% ancora da recuperare rispetto al 2019.
Dove alloggiano i turisti
Sono soprattutto le strutture alberghiere, in particolare 4 e 5 stelle, a trainare la ripresa 2022, grazie al ritorno del turismo di massa nelle città d’arte e di europei ed extraeuropei. I 5 stelle nel confronto 2019-22 sono i più vicini ai livelli pre-pandemia, -4,2%. Il ritardo dei 4 e 3 stelle rispetto al 2019 resta ancora ampio: ricercati da un turismo con minor capacità di spesa, penalizzato da inflazione e aumento del costo dei voli. Aumentano invece le presenze in appartamenti e case affittate su piattaforme online, +38,4% nel 2022 sul 2021, oltrepassando di oltre il 51% i livelli 2019. Buona la performance delle strutture dedicate al turismo a contatto con la natura e all’aria aperta, come i villaggi turistici e gli agriturismi. Stabili campeggi e residence.