MONICA PIERACCINI
MONICA PIERACCINI
Economia

Toscana, al mare d’inverno? “Poca gente, difficile stare aperti”. Ma c’è un settore che funziona

Eventi e pacchetti turistici personalizzati per attrarre più visitatori e mantenere gli stabilimenti balneari attivi: queste le ricette per dare vita alla costa fuori stagione. “Ma servirebbe un progetto diverso, il mare in questa stagione non è un attrattore naturale”

Firenze, 9 gennaio 2025 – “Il mare d'inverno, è solo un film in bianco e nero visto alla tv”, cantava Loredana Bertè negli anni ‘80. Una frase che sembra descrivere bene lo stato della costa toscana durante il periodo natalizio, tra stabilimenti balneari chiusi ed un turismo che fatica a decollare. Ma quali sono le reali dinamiche del turismo marittimo invernale? Per capirlo, abbiamo raccolto le opinioni di operatori ed esperti del settore.

Il mare d'inverno
Il mare d'inverno: in Toscana alcuni imprenditori tengono aperte le loro strutture. Ma non sempre è semplice. C'è chi dice: "Ogni stagione ha il suo turismo"

«Il mare d'inverno non è un attrattore turistico naturale. Serve una strategia completamente diversa», spiega Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa e Livorno. «Il mare da solo funziona quando si può stare in spiaggia, mangiare un gelato e godersi il sole. Durante l’inverno, invece, la ristorazione diventa il canale principale, ma occorrono eventi culturali, sportivi o di intrattenimento per attirare visitatori».

Secondo Pieragnoli, le passeggiate sul lungomare, pur piacevoli nelle giornate miti, non bastano a trasformare il mare in un motore economico. Una visione condivisa da Andrea Nencetti, presidente di Sib Confcommercio Toscana, che d’inverno è maestro di sci e d’estate imprenditore balneare a Cecina.

«Ogni stagione ha il suo turismo: d’inverno la montagna, d’estate il mare. In Toscana, la vera attività turistica si concentra tra giugno e agosto, con code a settembre e maggio. Tentare di estendere la stagione a ottobre o novembre si rivela spesso insostenibile», afferma Nencetti.

«Bisogna essere realistici: tenere aperti gli stabilimenti in inverno è economicamente difficile e, in alcuni casi, poco etico. Mantenere operativi sei stabilimenti, come potrebbe accadere nella mia zona, per accogliere appena 100 persone comporta anche uno spreco di risorse, a partire da quelle energetiche».

C’è però chi ci prova, puntando soprattutto sulla ristorazione. Gianni Maccioni, proprietario del Bagno Dune a Principina, ha deciso di tenere aperto il ristorante del campeggio nei fine settimana invernali. «La risposta c’è stata, soprattutto da parte di toscani e proprietari di seconde case. Il mare d’inverno è un’attrattiva e potrebbe esserlo ancora di più, ma servono eventi e iniziative per portare più persone sulla costa».

Sulla stessa linea Marco Daddio, presidente dell'Associazione balneari di Lido di Camaiore. «In Versilia il periodo più critico è quel mese e mezzo che precede il Carnevale. Se ci fossero più spazi al chiuso, si potrebbe puntare sul turismo congressuale o su eventi sportivi di rilievo. Gli stabilimenti balneari possono restare aperti d’inverno solo se accompagnati da pacchetti turistici specifici. Organizzare un mercatino di Natale sul mare o un concerto di Capodanno, ad esempio, attirerebbe certamente più visitatori».

Daddio sottolinea però che, durante le festività natalizie, in Versilia non si è registrato un grande afflusso. «D’altra parte, non c’è stata nemmeno una vera strategia di promozione per il mare d’inverno». Un’idea necessariamente rimandata al prossimo anno.