Monica Pieraccini
Economia

Turismo in Toscana, “Il 2025 sarà un altro anno complicato per il mercato interno”

L’intervista al presidente di Federalberghi e Confturismo-Confcommercio Toscana Daniele Barbetti

Daniele Barbetti

Daniele Barbetti

I dati sul turismo in Toscana nei primi otto mesi del 2024 diffusi da Irpet tracciano un quadro in chiaroscuro per il settore. Da un lato si registra un forte rallentamento del turismo interno, dall’altro il flusso di turisti stranieri nelle città d’arte continua a crescere. Secondo Daniele Barbetti, presidente di Federalberghi Toscana e Confturismo-Confcommercio Toscana, le stesse difficoltà si potrebbero ripresentare nel 2025, «anno che si annuncia complicato per il mercato interno».

Presidente, i dati Irpet confermano le sue previsioni...

«Esattamente. Il mercato interno è in forte rallentamento, soprattutto nelle destinazioni più tradizionali come il mare e la campagna. Al contrario, abbiamo registrato un'ulteriore accelerazione del turismo straniero nelle città d'arte. Queste dinamiche erano già in linea con le nostre previsioni e il contesto economico generale».

La nota di Irpet segnala anche un incremento a due cifre delle presenze negli 'airbnb'. Che ne pensa?

«C’è stato un fortissimo incremento delle presenze dichiarate, ma molte di queste erano già presenti come flussi sommersi. Questo fenomeno va analizzato con attenzione perché rischia di distorcere i dati complessivi delle presenze. Per questo è fondamentale concentrarsi sull’andamento delle imprese ricettive tradizionali: gli alberghi storicamente forniscono dati molto più affidabili, in grado di offrire un quadro più chiaro del trend effettivo, senza le distorsioni legate all’emersione del sommerso, che invece sta influenzando i numeri delle locazioni turistiche brevi. Dobbiamo fare attenzione a non confondere un aumento delle presenze dichiarate con un reale incremento del turismo».

Quali sono le sue preoccupazioni per il futuro del settore turistico in Toscana?

«La preoccupazione più grande è legata al rallentamento dell’economia complessiva, che si sta riversando sui flussi turistici nazionali. Oltre a questo, dobbiamo affrontare l’aumento dei costi energetici e alimentari, che sono ben al di sopra dei livelli del 2019. Questo genera un serio rischio per il futuro: gli alti costi potrebbero costringere molte imprese a sacrificare gli investimenti necessari per mantenere la competitività e la qualità dell'accoglienza. È fondamentale, quindi, che vengano attivate misure di sostegno per garantire liquidità alle imprese e favorire nuovi investimenti».

Guardando al 2025, quali strategie pensa che dovrebbero essere adottate per affrontare un mercato interno che si preannuncia ancora difficile?

«Dobbiamo iniziare a lavorare fin da ora per conquistare nuovi mercati internazionali. Per questo è essenziale un approccio corale, che coinvolga imprese, Regione ed enti locali. Serve una strategia comune per potenziare l’internazionalizzazione delle nostre destinazioni turistiche, rendendole più attrattive per i turisti stranieri. Inoltre, per internazionalizzare serve il potenziamento del sistema aeroportuale e le infrastrutture».

Cosa chiede alla Regione?

«Di accelerare l’iter per l’approvazione del nuovo Testo unico del turismo. I dati emersi dalla nota congiunturale Irpet dimostrano che è necessario un nuovo sistema di governance che razionalizzi il settore. Dobbiamo lavorare per potenziare la promozione turistica e garantire che tutte le imprese ricettive operino con le stesse regole, per evitare distorsioni del mercato. Solo così potremo garantire una competizione leale e sostenibile per tutte le imprese del settore».