MONICA PIERACCINI
Economia

Turismo 2023: record storico in Italia, ma la Toscana arranca nel recupero delle presenze

Federalberghi-Confcommercio Toscana: “Servono infrastrutture, sostegno ai consumi domestici e incentivi dedicati alle strutture ricettive per attivare gli investimenti”

Firenze

Firenze

Firenze, 6 giugno 2023 - Le stime relative all’anno 2023 elaborate dal gruppo di lavoro Istat e ministero del Turismo indicano un record storico nell’andamento del turismo in Italia: oltre 134 milioni di arrivi (cioè il numero di turisti che hanno effettuato il check in negli esercizi ricettivi turistici) e 451 milioni di presenze (cioè il numero di notti trascorse in loco) negli esercizi ricettivi presenti sul territorio nazionale. Questi valori sono i più elevati osservati da sempre dalle rilevazioni sul turismo, superiori quindi anche ai livelli pre-pandemici del 2019. Va peggio, invece, in Toscana, dove – secondo i dati che emergono rispetto al periodo pre-Covid si sono recuperati gli arrivi, ma non le presenze, che sono al -4,3% rispetto al 2019. I turisti, quindi stanno meno giorni rispetto al periodo pre-Covid e la regione risulta tra le sette in Italia che ancora presentano il segno meno sul fronte delle presenze, insieme a Molise (-2%), Emilia Romagna (-2,9%), Piemonte (-3,2%), Campania (-8,7%), Basilicata (-15,1%) e Calabria (-18,3%).

Se guardiamo alle cifre in valore assoluto, il numero di presenze e arrivi sono, comunque, elevati. Nella regione lo scorso anno sono arrivati 14,7 milioni di turisti (+13% rispetto al 2022) e 46 milioni sono state le presenze (+7,5% sul 2022).

Dove alloggiano i turisti

Rispetto al 2022, arrivi e presenze in Toscana aumentano maggiormente negli esercizi alberghieri, con rispettivamente il +14,7% e +10,7%. Nelle strutture ricettive extra-alberghiere, invece, gli arrivi aumentano del +10,5%, le presenze del +5%. Restano però la maggioranza i turisti che scelgono di alloggiare in una struttura extra-alberghiera (54,4% contro il 45,6% dell'alberghiero) e sono prevalenti i turisti stranieri, che rappresentano il 55% del totale.

Federalberghi Toscana: “Servono infrastrutture e sostegno ai consumi domestici”

"Presenze sotto i livelli del 2018? La durata dei soggiorni - risponde Daniele Barbetti, presidente di Federalberghi-Confcommercio Toscana -  è probabilmente influenzata da un mercato italiano che tende a diminuire il numero di notti, sebbene la spesa del mercato interno sia inferiore al 50%. Tuttavia, esiste anche un problema legato alle infrastrutture, che sono carenti. Per prolungare le presenze nella nostra regione e aumentare la competitività delle infrastrutture turistiche è necessario migliorare il sistema aeroportuale, ferroviario e stradale”. “Inoltre - prosegue Barbetti - è fondamentale che il governo sostenga la capacità di spesa degli italiani, poiché il mercato interno è in sofferenza e non prolunga le presenze, influenzando così, negativamente, la durata dei soggiorni”.

Se comunque ancora non si sono recuperati, in quanto a presenze, i livelli del 2019, “i fatturati - sottolinea il presidente di Federalberghi Toscana – sono tornati ai livelli pre-Covid e ciò significa che la regione continua ad attrarre un mercato selezionato con una capacità di spesa significativa. Le presenze non vanno infatti solo contate. ma anche valutate in base alla loro capacità di spesa”. Il grande obiettivo come regione - conclude - è ora rinnovare rapidamente la normativa per consentire alle imprese di attivare gli investimenti, che devono essere sostenuti con incentivi di carattere nazionale e regionale."