Firenze, 16 novembre 2024 – Sono quasi 118mila le imprese italiane a rischio usura. Si tratta prevalentemente di artigiani, esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono “scivolati” nell’area dell’insolvenza e, conseguentemente, sono stati segnalati dagli intermediari finanziari alla centrale dei rischi della Banca d’Italia. Una “schedatura” che preclude a queste attività di accedere a un nuovo prestito. A denunciarlo è l’Ufficio studi Cgia di Mestre, che evidenzia però in Toscana una situazione migliore, perlomeno analizzando il numero di società non finanziarie e famiglie produttrici affidate con sofferenze bancarie.
Dall’elaborazione su dati Bankitalia, emerge infatti che al 30 giugno 2024 sono 9.260 le imprese in sofferenza, 333 in meno rispetto a giugno 2023, dunque con una flessione del -3,5%, in controtendenza alla media italiana, che registra un +2,3%, e del Centro, con +1,1%. La Toscana è penultima tra le regioni per rischio usura, seguita dall’Umbria, dove la flessione delle imprese in sofferenza è ancora più netto, visto che sfiora il -9%. In valore assoluto, è la provincia di Firenze ad avere il maggior numero di imprese in sofferenza: sono 2.433, il quinto numero più alto in Italia dopo Roma, Milano, Napoli e Torino. Se però si guarda a trend annuo, sono tre le province toscane più a rischio usura: Prato, Grosseto e Massa Carrara.
Prato si colloca al 45esimo posto nella graduatoria delle province, con 711 imprese in sofferenza al giugno 2024, pari ad un incremento del 2,3% rispetto a giugno 2023. Grosseto è al 47esimo posto, con 552 imprese in sofferenza, +2% rispetto a giugno 2023, Massa Carrara al 52esimo posto in classifica, con 562 aziende e un aumento dell’1,6% nell’ultimo anno. Le altre province toscane, invece, sono tutte in calo e nella parte bassa della graduatoria: Siena è all’83esimo posto (571 imprese in sofferenza, in flessione del 2,1%), Pisa all’89esimo posto (1.133 imprese, -3,7%), Livorno al 90esimo posto (807 imprese, -3,7%), Pistoia al 91esimo posto (739 imprese, -3,8%). Seguono Firenze, 93esimo posto (2.433 imprese, -4,1%), Arezzo, 99esimo posto (717 imprese, in calo del 6,5%) e, ultima, Lucca, al 103esimo di 109, con 1.035 imprese a rischio usura e una flessione del -8.8%.