MONICA PIERACCINI
Economia

Volotea punta sulla Toscana: nuova rotta Firenze-Alghero da luglio 2025

Il presidente Carlos Muñoz: “Siamo sempre più fiorentini”. Dal 2025 collegamenti per tutti gli scali sardi e nuovi investimenti per il turismo culturale

Carlos Munoz, presidente di Volotea (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

Carlos Munoz, presidente di Volotea (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

Firenze, 8 novembre 2024 - Tappa toscana per il presidente e fondatore di Volotea, Carlos Muñoz, che giovedì ha incontrato la sindaca di Firenze, Sara Funaro, ribadendo l'impegno della compagnia aerea sul territorio. Dal 6 luglio 2025, Volotea aggiungerà una nuova destinazione per la Sardegna: Alghero, con due voli settimanali (mercoledì e domenica) ed un’offerta di oltre 5mila posti. In questo modo, la compagnia collegherà Firenze con tutti gli scali sardi, Olbia e Cagliari inclusi. Verranno inoltre confermate tutte le rotte del 2024: Bari, Cagliari, Catania, Olbia, Palermo, Bordeaux, Lione, Nantes, Marsiglia, Tolosa, Bilbao, Amburgo e Praga.

Come nasce Volotea e come si è evoluta nel tempo?

«Quando abbiamo fondato Volotea, nel 2012, volevamo rispondere ad un’esigenza che fino a quel momento era trascurata: quella dei collegamenti diretti tra città di piccole e medie dimensioni. I grandi mercati come Roma, Milano, Parigi e Londra erano anche allora ben serviti, ma la maggior parte della popolazione europea, circa 330 milioni di persone, vive in città medio-piccole. La distribuzione dei collegamenti aerei era invece opposta: il 70% dei posti serviva solo i grandi mercati. Così abbiamo deciso di intervenire e, dodici anni dopo, siamo arrivati a operare su circa 450 tratte, principalmente verso destinazioni di medie e piccole dimensioni, colmando un vuoto per i viaggiatori. Un esempio? Prima di Volotea, non esisteva un collegamento diretto tra Brest e Palermo: volare significava fare scalo a Parigi, Roma o altrove, con tempi e costi maggiori, oltre a un impatto ambientale più alto».

Volotea ha iniziato in Italia e dal 2013 è presente a Firenze. Qual è il legame con la Toscana?

«L’Italia è uno dei nostri due principali mercati ed è stato anche il primo ad avere una base Volotea, precisamente a Venezia. Da allora, abbiamo sviluppato una forte presenza in Veneto, in Sicilia e in altre città strategiche come Napoli, Bari e Firenze. A Firenze siamo arrivati nel 2013, ma la base operativa è stata inaugurata nell’aprile 2023. Siamo molto legati a questa città e vogliamo diventare sempre più fiorentini. Sarà, ci auguriamo, un lungo cammino insieme. Attualmente, contiamo circa 30 dipendenti diretti e coinvolgiamo indirettamente circa 200 persone. Firenze è una delle 21 basi europee di Volotea e una delle 8 in Italia».

Avete in cantiere qualche iniziativa culturale sul territorio?

«Sì, assolutamente. In diverse città italiane, abbiamo attivato partnership per restauri e iniziative culturali. A Venezia, per esempio, abbiamo sostenuto il restauro del balcone di Palazzo Ducale, a Palermo il sipario del Teatro Massimo, a Napoli il restauro di un’area esterna al Museo Archeologico. Stiamo già valutando, insieme al Comune di Firenze, un progetto di restauro per questa città: l’obiettivo è radicarci sempre di più sul territorio e lasciare un segno concreto».

Quali sono le principali sfide di Volotea per il 2025?

«Le sfide per il settore aereo sono molte. Abbiamo affrontato la pandemia, poi la guerra in Ucraina. Dopo due anni di livelli di attività più bassi, il 2023 è stato un anno di ripresa, e siamo soddisfatti del 2024. Tuttavia, ci sono ancora alcune incertezze. Gli Stati Uniti, ad esempio, stanno adottando nuove strategie, e l’aumento dei costi del carburante continua ad essere un’incognita. Inoltre, Airbus e Boeing hanno rallentato la produzione: ci sono pochi aerei disponibili, il che rende difficile espandere la flotta rapidamente nei prossimi anni. Aggiungiamo il fatto che il carburante è pagato in dollari, mentre i ricavi sono in euro: il cambio euro-dollaro influirà sui costi. Ma siamo fiduciosi e intanto nel 2025 aumenteremo del 5% l' offerta di voli».

L'ampliamento dell'aeroporto di Firenze?

«Ovviamente siamo favorevoli: l'aeroporto ha un grande potenziale per attrarre turisti di qualità. I francesi usano i nostri voli per venire a Firenze e non sono turisti mordi-e-fuggi, sostano in città almeno 3-4 notti. Un aeroporto più efficiente darebbe dunque una spinta ulteriore al turismo culturale di alto livello».