FRANCESCO CARRASSI
Editoriale

I miti abbattuti

L'editoriale

Firenze, 11 marzo 2018 - A chi ancora sostiene che votare non serve, che tanto non cambia nulla, che i cittadini non contano, e così via, mi corre innanzitutto l’obbligo di richiamare l’attenzione, come seguito a quanto scritto la domenica del voto, sull’esito delle ultime elezioni politiche. Che hanno smentito anche i più irriducibili fan del non voto.

Fa parte delle analisi studiare e capire se e come gli elettori abbiano votato: di testa, di cuore o di pancia, attenti al bene comune o alle loro esigenze e ai loro interessi, reali o percepiti, e così via. Ma non si può certo dire che non abbiano contanto, dopo aver cambiato nell’arco di una sola giornata, la struttura stessa della impalcatura politica nazionale. Non solo. Hanno confermato, sempre gli elettori, che l’Italia resta spaccata in due: da una parte più o meno il centronord e dall’altra compatto il centrosud con le due isole. Il centro è sempre meno fortino rosso: gli elettori hanno anche abbattuto il mito, che ci riguarda più da vicino, delle “regioni rosse”, Emilia Romagna, Toscana e Umbria. 

Pure la frenata di Forza Italia, che ha invece spinto la Lega al sorpasso, ha rilevanti conseguenze a livello nazionale e a livello locale. Di altro si può dire, ma mi pare che sull’importanza del voto quanto detto basti e avanzi, non tanto per i tiepidi ma proprio per gli irriducibili, ai quali avevo rivolto l’invito a non disertare le urne. Occorrono a questo punto altre considerazioni. Gli elettori hanno «parlato», ora tocca alla politica, radicalmente rinnovata, dare le risposte. Va ricordato che la politica è l’arte del compromesso, un’arte che dovrà dare davvero prova di raffinatezza nello sbrogliare i nodi di maggioranze da costruire da parte di tre minoranze: 5Stelle, Centrodestra e Pd.

Questo è quanto voluto dall’ultima legge elettorale. Attenti, l’ultima tornata elettorale dimostra anche che il consenso attuale non ha le caratteristiche proprie dei partiti al tempo delle ideologie, di una fedeltà e di una fiducia durevoli. Le illusioni che si tramutano in delusioni ci mettono un battito di ciglia a far cambiare idea. Altro tema importante sono le conseguenze che le elezioni politiche avranno a cascata, anche se non direttamente, sulle regioni e sui comuni, a cominciare da quelli chiamati a breve alle urne. E’ evidente che il partito del presidente (LeU) Rossi ha subito una sconfitta cocente. Quanto a Firenze non dovrebbe essere a rischio l’amministrazione cittadina (centrosinistra con quasi il 44%). Ma attenzione al ballottaggio. In Umbria i decenni di potere rosso erano già stati scardinati dall’effetto-Romizi, l’attuale sindaco forzista di Perugia, quindi nessuna sorpresa. In Liguria il governatore può continuare a gongolarsi sui successi della “formula Toti” che si è allargata alle città. Tempi incerti ci attendono, ma così hanno voluto i cittadini perché, come avevamo detto, ogni voto vale tanto.